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Terremoto Ghizzoni (PD): servono altri 100 milioni per le scuole e 20 per beni culturali; Commissione cultura farà emendamento

Almeno altri 100 milioni di euro per le scuole e 20 per la messa in sicurezza dei beni culturali rimasti gravemente danneggiati nel terremoto. Li chiederanno al Governo, con una serie di emendamenti, i deputati della commissione cultura della Camera, che questa mattina hanno effettuato un sopralluogo nelle zone terremotate dell’Emilia-Romagna e del mantovano, dove hanno incontrato i sindaci dei Comuni colpiti dal sisma. Alla visita, che ha preso il via da Cavezzo (Modena), hanno partecipato la modenese Manuela Ghizzoni (Pd), presidente della commissione, e i parlamentari Emerenzio Barbieri (Pdl), Giancarlo Mazzuca (Pdl), Paola Goisis (Ln) e Enzo Carra (Udc). Nel pomeriggio, poi, all’esito della visita, si e’ tenuto una riunione in Regione a cui hanno partecipato anche gli assessori regionali Paola Gazzolo, Patrizio Bianchi e Mezzetti. “Abbiamo incontrato gli amministratori locali e discusso soprattutto di due emergenze, tutela dei beni culturali e patrimonio edilizio scolastico”, spiega Ghizzoni prima del vertice in viale Aldo Moro. “A loro abbiamo chiesto come potevamo essere utili ora che abbiamo il decreto per la ricostruzione arriva in aula, lunedi’ …

"Galline senza uova e pozzi d´acqua bollente ecco le spie del terremoto", di Elena Dusi

Le rilevazioni in Emilia nei luoghi delle scosse: morie di pesci e di topi, colpa del metano. L´acqua diventa nera, il suolo si scalda e il mais nei campi triplica la sua altezza «Il giorno prima del terremoto ho preso l´acqua dal pozzo per innaffiare l´orto. Era bruttissima, tutta torbida» racconta un contadino di via Taddia a Renazzo. «Me ne sono accorto lavando la betoniera» aggiunge un operaio a Camposanto. «Da fine aprile l´acqua era diventata calda. Ho avvertito anche il Comune, ma senza drammatizzare. E così nessuno è venuto». A Medolla, in via Modena, un altro agricoltore indica con il dito il suo campo di mais e racconta: «Subito prima della scossa iniziale le piante hanno cominciato a crescere in modo impressionante. Sono triplicate in altezza nel giro di tre giorni. Poi all´improvviso sono morte tutte». A interrogare gli abitanti delle campagne emiliane sui segnali della natura che hanno preceduto o accompagnato lo sciame sismico iniziato un mese fa è Fedora Quattrocchi, dirigente di ricerca dell´Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). «Prima o …

"Un miliardo di danni ai beni artistici. E gli ispettori si pagano i sopralluoghi", di Paolo Conti

Cifre dettagliate ancora non esistono, ma al ministero per i Beni e le attività culturali il terremoto emiliano si sta lentamente traducendo in euro. E sono in tanti a scommettere che, tra qualche settimana, il costo dei danni legati al patrimonio culturale sarà prossimo al miliardo di euro, calcolando interventi di restauro, ricostruzione, o consolidamento a seconda dell’entità del crollo. Pochi giorni l’Unità di crisi e la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, affidate entrambe a Carla Di Francesco, ha inviato una memoria informativa alla commissione Cultura della Camera dei Deputati. L’analisi è dettagliata, la relazione porta la data del 21 maggio: sono lontani i tempi in cui la burocrazia culturale si muoveva come un elefante. Eccole, le cifre: 1335 segnalazioni di danni a beni culturali, 332 sopralluoghi già effettuati in complessi di vario tipo. Tra le segnalazioni, 239 riguardano complessi storico-artistici di proprietà pubblica, 382 complessi di proprietà ecclesiastica (in questa cifra rientrano 147 campanili segnalati come pericolanti in un incontro operativo tra direzione regionale dei Beni culturali e Conferenza …

"Medolla riparte dalle sue scuole. Rinforzi e nuove lavagne", di Giusi Fasano

L’appello ai genitori: mandate i bambini, è tutto a posto «Partiamo dalle cose che vanno meglio». C’è tutto lo spirito emiliano nelle parole del sindaco di Medolla Filippo Molinari. Se proprio deve descrivere a che punto è la situazione post-sisma nel suo Comune, perché partire dalle difficoltà più grandi? Nel bicchiere mezzo pieno di Medolla ci sono le scuole, tanto per cominciare, la priorità delle priorità negli interventi di ricostruzione. Sono cinque. Quattro saranno «perfettamente utilizzabili e sicure, secondo le nuove direttive antisismiche, già a settembre» anticipa Molinari. E poi ce n’è una «completamente fuori gioco». È la scuola comunale per l’infanzia, due sezioni per 53 bambini e danni così gravi da renderla irrecuperabile. Per quei bimbetti i pessimisti avevano messo in conto anni di container. Invece no. I tempi di riapertura, salvo gravi imprevisti, si preannunciano decisamente brevi. I bimbi si adatteranno nei moduli per tre-quattro mesi al massimo: quanto serve per costruire la nuova scuola seguendo «un progetto già definito — spiega il vicesindaco Giuseppe Ganzerli — al quale sta lavorando un team …

"50 gradi nelle tende: l’odissea degli sfollati", di Chiara Affronte

Bologna, Ferrara e Roma le città più calde d’Europa che toccheranno i 40 gradi tra le 12 e le 17 di oggi. Caronte e Scipione sono stati tra gli anticicloni africani più forti di sempre per intensità ed estensione: il bollino rosso del ministero della Salute è per dieci città italiane dove è prevista un’ondata di calore «in grado di avere effetti negativi non solo su anziani, bambini e malati», ma anche su «persone sane e attive». E quest’anno a subire le conseguenze del caldo che soffia dall’Algeria saranno soprattutto gli sfollati delle tendopoli dell’Emilia terremotata. Se all’esterno si registrano 40 gradi, dentro una tenda si possono raggiungere i 50. Da una settimana nelle tendopoli gestite dalla Protezione civile sono arrivati «duemila condizionatori, comprese le strutture sanitarie», riferisce Demetrio Egidi, responsabile della Protezione civile regionale. Sono gli apparecchi che erano stati utilizzati all’Aquila. «Sono stati recuperati e portati qua – spiega Egidi -, ovviamente poi si è provveduto a far arrivare nelle tendopoli ulteriori cavi dell’Enel perché in questi casi c’è bisogno di una tensione …

Nelle tendopoli sfiancate da Caronte “Durante il giorno impossibile resistere”, di Jenner Meletti

La signora Vittorina esce dalla tenda vestita di tutto punto. «Più tardi c’è la Messa », dice. La borsetta in una mano, un ventaglio nell’altra. «Il caldo? C’è sempre stato. Certo, fossi a casa mia…». Una casa di campagna, crollata assieme alla stalla. «Anche nell’ora più calda, sotto il noce, si stava sempre bene. E facevo corrente, fra la cucina e la cantina. I muri erano forti, tenevano fuori il freddo e il caldo». Adesso è arrivato Caronte e la nuova «casa», la tenda della Protezione civile, sembra ancora più fragile. Si usa ogni mezzo, in questa guerra fra i terremotati e il caldo che toglie il respiro. In ogni tenda c’è il condizionatore e molte sono coperte dagli «ombreggiatori ». Ma basta entrare in una di queste case di tela per sentirsi soffocare. «Durante il giorno — dice Marco Cestari, responsabile della Protezione civile di Finale Emilia — non puoi resistere. Con otto persone, dopo poco tempo, anche con il condizionatore devi cambiare l’aria, e se apri la porta o la finestra entra la …

"Dieci imprenditori e il patto nella tenda", di Francesco Alberti

La normalità, per ora, è una luce molto fioca a Cavezzo, nel modenese, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 29 maggio. Ma la data della svolta c’è: giovedì 28 giugno, ore 15.30. Sotto un tendone bianco, con un caldo feroce, i principali imprenditori della zona si sono riuniti con un intento comune: ripartire. Al bar «Luna e Sole» del cinese Du Jinmin, il tifo è rigorosamente antisismico e ai gol di Balotelli si esulta sottovoce: «Sai mai che venga giù qualcos’altro…». La sera di Italia-Germania hanno messo la televisione sotto il portico («Metti che arrivi una scossa a tradimento…») con il risultato, affascinante e grottesco, di avere un occhio sui ragazzi di Prandelli e l’altro sulle macerie di quello che è stato un supermercato e su una piazza, piazza Martiri, che sembra il set di un film di guerra. «Tengono botta», qui a Cavezzo, nel senso tutto modenese di gente che non si rassegna e non si rassegnerà mai. Ma, accidenti, se sono messi male. Dei 7 mila e rotti abitanti, «più della …