Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"La fabbrica del veleno", di Giovanni Valentini

E adesso? Che cosa diranno i signori dell’acciaio, i profeti dello sviluppo a tutti i costi, i nemici dell’ambiente e della salute collettiva di fronte all’agghiacciante rapporto dell’Istituto superiore di Sanità? Il senso della decenza — se non quello dell’etica — vorrebbe che riconoscessero i propri errori e si assumessero le loro responsabilità. I dati diffusi pubblicamente dal ministro Balduzzi non ammettono repliche. Non solo documentano il lugubre record della mortalità a Taranto e in provincia rispetto al resto della Puglia. Ma dimostrano in modo irrefutabile la correlazione fra i veleni emessi dallo stabilimento dell’Ilva e l’incidenza dei tumori nella popolazione locale, uomini, donne e bambini. Un disastro ambientale e sanitario che grida vendetta. Ma basterebbe fare un po’ di giustizia, come i magistrati di Taranto stanno cercando faticosamente di fare, almeno per fermare la catastrofe e impedire che produca altri danni, altre vittime, altre morti. Ecco, adesso, la vera emergenza. Fin dall’inizio di questa vicenda, aperta da una coraggiosa iniziativa giudiziaria, stiamo assistendo invece a un indegno talk-show di polemiche, a un rimpallo di …

Sisma: UE, primo via libera a 670mln aiuti per Emilia, voto favorevole in Commissione, ora parola passa in aula

La commissione bilancio del Parlamento Europeo ha approvato oggi uno stanziamento di 670milioni di euro dal Fondo di solidarietà Ue per le vittime del terremoto che nel maggio e giugno scorsi hanno colpito l’Emilia Romagna e regioni limitrofe. Lo ha reso noto lo stesso Pe. La decisione dovrà ora essere confermata dall’aula e dal Consiglio. Lo stanziamento di aiuti per 670 milioni di euro era stato proposto dalla Commissione Ue il 19 settembre scorso a fronte di costi di ricostruzione stimati in 13,3 miliardi.(ANSA).

"Sui fondi per il sisma un antico pregiudizio", di Marco Imarisio

L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Quando il ditino alzato serve a scoprire l’acqua calda, produce uno sgradevole effetto collaterale. L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Non aggiunge niente a quel che già sapevamo. L’Antitrust di Bruxelles, bontà sua, si concentra su leggi, leggine e codicilli che hanno consentito aiuti in zone colpite da eventi naturali a partire dal 1990. Nel comunicato ufficiale della Commissione viene espresso il «timore» che non tutte le aziende beneficiarie di quelle risorse abbiano subito danni reali. A Bruxelles non hanno mai sentito parlare di Scisciano, un piccolo Comune in provincia di Napoli che ancora quest’anno ha ricevuto duecentomila euro di incentivi per danni mai subiti durante il terremoto del 1980. Altrimenti non ci girerebbero troppo intorno, con quei timori e quei pudori. Forse …

"Sui fondi per il sisma un antico pregiudizio", di Marco Imarisio

L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Quando il ditino alzato serve a scoprire l’acqua calda, produce uno sgradevole effetto collaterale. L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Non aggiunge niente a quel che già sapevamo. L’Antitrust di Bruxelles, bontà sua, si concentra su leggi, leggine e codicilli che hanno consentito aiuti in zone colpite da eventi naturali a partire dal 1990. Nel comunicato ufficiale della Commissione viene espresso il «timore» che non tutte le aziende beneficiarie di quelle risorse abbiano subito danni reali. A Bruxelles non hanno mai sentito parlare di Scisciano, un piccolo Comune in provincia di Napoli che ancora quest’anno ha ricevuto duecentomila euro di incentivi per danni mai subiti durante il terremoto del 1980. Altrimenti non ci girerebbero troppo intorno, con quei timori e quei pudori. Forse …

“Terremoto, emiliani meglio degli aquilani”, di Jenner Meletti

La prima scossa arriva alle 6.52. Piccola, magnitudo 2, ma capace di rinnovare la paura nei Comuni del cratere, fra Campotosto e Pizzoli. La seconda scossa, più forte, in mattinata, quando Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, dice che dopo il terremoto di maggio «gli emiliani hanno reagito meglio rispetto agli aquilani». Il successore di Guido Bertolaso è stato prefetto dell’Aquila, arrivato in quella città proprio nel giorno del sisma, 6 aprile 2009. E adesso (rispondendo al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che aveva denunciato come nella sua città la ricostruzione non fosse mai cominciata) nell’intervista a Radio Capital dice che «anche il territorio ha le sue responsabilità. È sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori». Sembra quasi farne una questione di genetica: «C’è in alcune comunità un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti. Non è la quantità di denaro destinato agli aiuti a fare la differenza, ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio. Gli emiliani hanno reagito meglio». Parole che fanno male. E la reazione è pesante. …

"Nell’attesa del diluvio come nel Medioevo", di Mario Tozzi

Vi scrivo mentre fa notte nell’attesa del diluvio su Roma. Come gli uomini del Medioevo, che si asserragliavano nelle case mentre le guardie spegnevano le ultime fiaccole e si chiudevano i cancelli delle città, così i romani aspettano le ultime ore di quiete prima della tempesta. Fa un caldo ancora esagerato, e questa è una delle ragioni dell’acuirsi dei fenomeni meteorologici violenti: c’è troppo calore atmosferico in giro, come a dire molto alimento per le tempeste. La Protezione Civile ha diramato messaggi inquietanti e ha suggerito di non mettersi in movimento per 72 ore. Forse è rimasta scottata dalle ultime polemiche con gli amministratori locali, che hanno sempre sostenuto di non essere stati avvertiti in modo soddisfacente, e allora solleva allarmi pure quando non è indispensabile. Ma forse si è semplicemente arrivati alla convinzione che il clima sta cambiando rapidamente e che oggi si rovesciano in pochi minuti quantità d’acqua che un tempo cadevano in settimane. E del resto come condannare questo atteggiamento iperprudente, quando si ripensa alle ultime emergenze capitoline in cui gli amministratori …

"Nell’attesa del diluvio come nel Medioevo", di Mario Tozzi

Vi scrivo mentre fa notte nell’attesa del diluvio su Roma. Come gli uomini del Medioevo, che si asserragliavano nelle case mentre le guardie spegnevano le ultime fiaccole e si chiudevano i cancelli delle città, così i romani aspettano le ultime ore di quiete prima della tempesta. Fa un caldo ancora esagerato, e questa è una delle ragioni dell’acuirsi dei fenomeni meteorologici violenti: c’è troppo calore atmosferico in giro, come a dire molto alimento per le tempeste. La Protezione Civile ha diramato messaggi inquietanti e ha suggerito di non mettersi in movimento per 72 ore. Forse è rimasta scottata dalle ultime polemiche con gli amministratori locali, che hanno sempre sostenuto di non essere stati avvertiti in modo soddisfacente, e allora solleva allarmi pure quando non è indispensabile. Ma forse si è semplicemente arrivati alla convinzione che il clima sta cambiando rapidamente e che oggi si rovesciano in pochi minuti quantità d’acqua che un tempo cadevano in settimane. E del resto come condannare questo atteggiamento iperprudente, quando si ripensa alle ultime emergenze capitoline in cui gli amministratori …