"Bertolaso ordinò: niente verità", di Giuseppe Caporale ed Elena Dusi
“La sequenza in corso può evolversi con successive scosse di terremoto di magnitudo confrontabile a quelle di questi giorni”. Questo scrivevano gli scienziati dell’Ingv il 9 aprile 2009, tre giorni dopo la scossa principale nel documento che Repubblica è in grado di pubblicare, ma che all’epoca fu “occultato” da Guido Bertolaso. LE ZONE adiacenti all’area epicentrale hanno una probabilità non trascurabile di essere interessate da attività sismica. In particolare la zona sud-orientale potrebbe essere sede di futuri terremoti di magnitudo moderata o forte”. Quelli del sismologo Enzo Boschi (presidente dell’Ingv) e Franco Barberi (presidente vicario della commissione) furono però tentativi inutili di far conoscere all’opinione pubblica gli ulteriori rischi che correva l’Abruzzo. Bertolaso bloccò infatti la conferenza stampa e il comunicato. “NESSUN VERBALE” Ma questa è solo l’ultima delle azioni tese a anestetizzare la paura per lo sciame sismico. Perché era «la verità che non si deve dire», di cui Bertolaso il 9 aprile parlava nella telefonata con Boschi, intercettata dai Ros di Firenze che indagavano sulla cricca del G8 e che finirà agli atti …