Tutti gli articoli relativi a: ambiente

Sisma, parlamentari Pd “Non vanifichiamo norme tanto attese”

Deputati e senatori sulla necessità di riammettere l’emendamento pro-terremotati. I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini, Matteo Richetti e Stefano Vaccari chiedono, con forza, che l’emendamento che allunga i tempi del pagamento delle tasse per le aree colpite dal sisma del 2012 possa essere rapidamente recuperato, nonostante il presidente del Senato Grasso lo abbia stralciato dalla conversione del decreto legge Enti locali per estraneità di materia. “Quello che il Senato sta discutendo – spiegano i parlamentari modenesi Pd “è la conversione in legge di un decreto che nella dicitura parla espressamente “di interventi in favore di popolazioni colpite da calamità naturali” e il sisma del 2012 rientra perfettamente in questa categoria”. Ecco la loro dichiarazione: «La dilazione fiscale di tre anni per le imprese e i cittadini dell’area del cratere sismico è norma che è stata condivisa e scritta in stretto rapporto con la Ragioneria dello Stato e con il Governo, ha la necessaria copertura economica, ha avuto l’ok della Commissione Bilancio del Senato ed è attesa …

“Ecco la gastronomia della liberazione”, di Carlo Petrini

Il fondatore di Slow Food incontra Graziano da Silva, da due anni direttore generale della Fao. E, insieme, spiegano come i piccoli contadini possono riuscire a sconfiggere la fame nel mondo Personalità della cultura, dello spettacolo, del mondo accademico, opinion leader e intellettuali saranno chiamati a confrontarsi sui grandi temi della sostenibilità, del sistema alimentare mondiale, dei cambiamenti che passano attraverso un nuovo approccio verso il cibo. Storie legate a Terra Madre, la rete mondiale delle comunità del cibo, e al suo concetto di ambiente, agricoltura, economia e rapporti sociali. Iniziamo con José Graziano da Silva, direttore generale della Fao, protagonista di una via inedita nel contrastare la fame nel mondo. È stato ministro straordinario del governo Lula in Brasile, dove ha fatto partire il programma Fame Zero, in grado di fare uscire dalla soglia di povertà 28 milioni di brasiliani. Si spera che le stesse forza e determinazione possano servire a un futuro dove la vergogna della fame sia debellata per sempre. Il 2014 è stato scelto dalla Fao come anno mondiale dell’agricoltura famigliare. …

"Un patrimonio si sbriciola in silenzio", di Gian Antonio Stella

Castelli, mura del Seicento e monumenti Il patrimonio italiano si sta sbriciolando Dalle fortificazioni di Palmanova ai bassorilievi della Galleria Umberto I a Napoli Non sono venute giù, fermandoci il fiato, solo le mura di Volterra. La verità è che da settimane, un giorno dopo l’altro, vengono giù pezzi della nostra storia. Castelli medievali, antichi palazzi gentilizi, muraglioni, archi… Colpa dell’acqua? Sicuro: erano decenni che non pioveva tanto. Ma è troppo comodo maledire il cielo. Troppo comodo scaricare sugli Dei altre responsabilità: l’incuria, la sciatteria, il disinteresse per la sana manutenzione quotidiana che nessuno gioca in campagna elettorale. Gli ultimi a schiantarsi al suolo, rischiando di ferire i passanti, sono stati due pezzi del bassorilievo di uno degli archi dell’elegante (e ammaccata) Galleria Umberto I di Napoli, in faccia al teatro San Carlo. Uno di quegli archi sotto i quali, in una scena indimenticabile del film di Ettore Scola «Maccheroni», Marcello Mastroianni faceva conoscere a Jack Lemmon i piaceri irresistibili di un gigantesco babà con panna. Più o meno nelle stesse ore, crollavano a Palmanova …

"Effetto Volterra. Nella città che resiste all’Italia che frana", di Adriano Sofri

Volterra, il gioiello dalle mura fragili “Così resistiamo nell’Italia delle frane” La voragine dei giorni scorsi ha svelato un mondo di artisti e artigiani di talento, un fervore di festival e teatri Palcoscenici negli ex manicomi e nelle carceri, laboratori di restauro, caffè culturali. Un argine a crolli e degrado. Viene giù una strada e si scopre un mondo. I vigili del fuoco fanno entrare brevemente Carlo Bigazzi nel palazzo evacuato sulla frana a prendere qualche indumento, e mi lasciano affacciare alla finestra, che ora dà sullo strapiombo. «Quelli sono i soffioni di Larderello, vedi come li piega il libeccio, domani piove; e oltre c’è l’Elba del monte Capanne, e la Capraia e in fondo il dito della Corsica». Il pavimento è ondulato e ha delle crepe: qualcuna vecchia, qualcuna no. Anni fa gli abitanti raccolsero firme chiedendo di chiudere il traffico nel vicolo interno, intitolato a Persio Flacco: per proteggere anziani e botteghe, e c’erano crepe, se ne discusse in comune, non se ne fece niente. Un pompiere guarda giù e borbotta: «Qui rifrana». …

"Nessun condono per gli interventi di bonifica ambientale", a cura del gruppo PD in Commissione Ambiente

Contrariamente a quanto circolare in rete in questi giorni, l’art. 4, comma 1 del decreto-legge “Destinazione Italia”, non prevede alcun condono tombale né finanziamenti per l’attuazione di interventi di bonifica da parte dei responsabili della contaminazione. L’ambito oggettivo di applicazione della norma riguarda siti di interesse nazionale contaminati da eventi risalenti nel tempo nei quali gli interventi di risanamento procedono faticosamente per carenza di risorse pubbliche, per gli elevati oneri che i privati devono sostenere, per l’incertezza degli obblighi ambientali a carico di soggetti estranei alla contaminazione che avrebbero interesse ad insediare nuove iniziative economiche in detti siti, per le difficoltà delle azioni giudiziarie di risarcimento del danno ambientale. L’obiettivo prioritario che la norma intende conseguire infatti, é di favorire investimenti per nuove iniziative economiche in siti nazionali contaminati da parte di soggetti del tutto estranei ad ogni responsabilità per danno ambientale, e di garantire che l’utilizzo di queste aree avvenga in condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria, limitando e prevenendo l’ulteriore consumo di suolo e di aree di pregio ambientale o a destinazione agricola …

"Emilia-Romagna due anni dopo", Lettera di Vasco Errani al direttore de Il Fatto Quotidiano

Caro Direttore, voglio rispondere a quanto scritto dal suo giornale ieri sul terremoto del maggio 2012 in Emilia-Romagna con alcuni dati di fatto: dopo il sisma, 28 morti e 13 miliardi di danni, abbiamo scelto di governare l`emergenza e la ricostruzione dal territorio, con i sindaci, senza “uomini della provvidenza” al comando. Una via diversa da quella seguita a L`Aquila dal governo Berlusconi: abbiamo detto no alle new town, sì alla ricostruzione delle scuole e dei nostri paesi. Poi si è definito (e finanziato) un piano per il patrimonio pubblico e per i centri storici (che vanno da Carpi a Mirandola, a Finale, a San Felice a Crevalcore a Cento a Sant`Agostino e così via). Nell`emergenza abbiamo deciso le priorità assieme ai sindaci: le scuole e il lavoro. In 4 mesi abbiamo riaperto le scuole (riparando circa 400 edifici scolastici danneggiati e costruendone 58 provvisori) e consentito così a 18 mila studenti di cominciare regolarmente le lezioni. Da 41 mila lavoratori in cassa integrazione all`indomani del terremoto, si è passati ai circa 3.000 di oggi …

"Le Scelte rinviate nel Paese che frana", di Gian Antonio Stella

La cura che manca all’Italia dei Disastri. Le Frane sono 13 Volte quelle dell’800. Tra abusi, omissioni e terreni completamente «denudati» dagli alberi Una tabella dice tutto: nell’ultimo mezzo secolo le frane sono state tredici volte di più che nella seconda metà dell’800. O San Defendente non sa più fare il suo mestiere di patrono oppure, dato che i meteorologi escludono che siano avvenuti mutamenti epocali, è colpa di come l’Italia è stata gestita. E sarebbe ora di ricordarcene non solo quando, come in questi giorni di diluvio, viviamo l’incubo di nuove tragedie. La statistica, elaborata da Paola Salvati e altri nello studio «Societal landslide and flood risk in Italy» e ripresa ne L’Italia dei disastri. Dati e riflessioni sull’impatto degli eventi naturali 1861-2013 , a cura di Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise, è chiara: tra il 1850 e il 1899 l’Italia è stata colpita da 162 frane più gravi, triplicate nel mezzo secolo successivo (1900-1949) salendo a 509 per poi aumentare a dismisura tra il 1950 e il 2008 fino a 2.204. Parallelamente crescevano …