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"Fas, ecco il bancomat del governo milioni per opere che vanno a pezzi", di Antonello Caporale

Da Como a Messina, fondi a pioggia per le aree sottoutilizzate. Denuncia di Report. E in Sicilia c´è un superingegnere onnipresente nei progetti. C´è un uomo che asfalta l´Italia. Un solo uomo che crea, progetta, a volte collauda, sempre verifica, infine inaugura. Si chiama Antonino Bevilacqua, e il suo curriculum è luce luminosa nel deserto ingegneristico italiano. É siciliano di Palermo, dunque e anzitutto la Sicilia è sua. Non si è occupato solo di 9 lotti della Palermo-Messina, ma anche di altri 2 della Siracusa-Gela. É stato progettista della Agrigento-Caltanissetta, della Ragusa-Catania-Comiso, della Circumetnea, dell´aeroporto mai realizzato di Agrigento, di un maxi lotto nel quadrilatero delle Marche, del ponte di Ortigia a Siracusa, della tratta ferroviaria Palermo-. Agrigento. É stato il direttore dei lavori della Catania-Siracusa, di 2 macrolotti della Ionica 106 e altri 2 della Salerno-Reggio Calabria, di un lotto del raccordo anulare di Roma, del passante ferroviario di Palermo.
E ancora: si è occupato del ponte sul Simeto e degli svincoli autostradali di Giostra. Ma l´ingegner Bevilacqua è anche professore universitario, dal 2004 presiede l´Autorità Portuale di Palermo e ora si occuperà pure naturalmente dei lavori del ponte sullo Stretto. Insomma, un uomo del fare! Infatti Silvio Berlusconi l´ha voluto conoscere, e due volte l´ingegnere ha avuto il piacere di stringergli la mano. Da lui, dalla sua testa e dalle sue mani passa il meglio del meglio che l´amico Gianfranco Miccichè finanzia dalla postazione al Cipe.
Dove vanno i soldi. Anzi, come vengono spesi i soldi. O anche solo sprecati, dimenticati, ripuliti, risucchiati. Rompendo la lunga ibernazione informativa della Rai, Milena Gabanelli ieri sera è riuscita a mandare in onda (una mano gliel´ha data anche Antonio Di Bella, il direttore di Raitre) un´inchiesta minuziosa di Sigfrido Ranucci sul tragitto che compiono le molte milionate di euro. Un acronimo (Fas, fondi per le aree sottoutilizzate) li contiene e la mano della politica li destina. Ovunque ce ne sia bisogno e a prescindere, direbbe Totò. I Fas stanno aiutando Como, che economicamente non ha problemi. Con i Fas si vorrebbe ricostruire L´Aquila, con i Fas si inizia il cammino del Ponte sullo Stretto. E soldi, tanti, sono giunti per completare la Catania-Siracusa: un´opera utile, disegnata bene, realizzata meglio. A cui ha dato una mano anche l´azienda degli Ercolano, albero genealogico che riconduce a una unica tipologia di reato: associazione mafiosa. Protocollo della legalità si chiama l´arma che lo Stato impugna quando gli appalti si fanno difficili e gli appetiti assai sostenuti. Legalità?
Malgrado gli Ercolano, l´autostrada è stata completata. Una grande opera di cui il governo, sempre molto attento a questi impegni, non ha ritenuto di celebrare la nascita nel modo solito. Il nastro tricolore fu invece sforbiciato dal premier, alcuni anni fa, per rendere il giusto onore alla conclusione di un´opera trentennale: l´autostrada Messina-Palermo. Finita finalmente! Eccola qui. Sta già sprofondando. Avvallamenti e dossi. Le telecamere di Report filmano, documentano. Le crepe nel cemento, i viadotti come un ring ad alto rischio. Si è capottata anche l´auto della scorta del procuratore nazionale antimafia. Ammaccature ma nessun graffio. Deficit al sistema di telecontrollo, perfettamente progettato, guard rail più bassi del minimo di legge. Manutenzione poca, controlli assenti e soprattutto buio totale. Una galleria per esempio per mesi è stata impraticabile per il rischio crollo. E invece di pensare a metterla in sicurezza si è deciso di appaltare a degli sbandieratori un´azione di moral suasion nei confronti degli automobilisti: abbassavano e infine alzavano bandiere rosse. Night & day. Pericolo segnalato, rischio azzerato. Sbandierando sono andati via, per la bisogna, “alcuni milioni di euro”.
Per sprecare bene bisogna avere talento. Infatti a Catania la Circumetnea, azienda fatiscente e in perdita, è stata affidata alle cure di Gaetano Tafuri, ex assessore al bilancio del comune di Catania, la città fallita. Tafuri al tempo consegnò le carte della disfatta a Scapagnini, il sindaco del default. Scapagnini le dette a Berlusconi che le passò a Tremonti. Con i fondi Fas, sempre loro, circa 140 milioni di euro, è stato ripianato il deficit. Il ministro Altero Matteoli, uomo di ferro, ha chiamato a risanare i conti della Circumetnea proprio Tafuri, l´uomo che secondo i magistrati fu tra gli artefici del buco alle casse catanesi. Tutto torna: lui è del Mpa, il movimento di Lombardo, e la Sicilia è regione affidata alle cure specialistiche del governatore. Infatti Tafuri si è messo all´opera e su questa metropolitana si viaggia lenti, perché l´intero percorso non è stato mai completato, ma contenti. L´acquisto del biglietto è un optional, dei controllori nemmeno l´ombra, le carrozze fanno rabbrividire. Guardare per credere. Tafuri però ha dato una sistemata al bilancio e reso completo l´organigramma. Come fosse un grande evento, e lui Bertolaso, ha deciso una sessantina di assunzioni intuitus personae. Cioè: i figli dei sindacalisti, il figlio del suo autista e quello della segretaria di Lombardo, e poi sindaci e assessori in quota Mpa. Perciò e di nuovo: tutto torna.
La Repubblica 15.03.10