Quella di ieri è stata una Festa della Donna di protesta per il PD: infatti, nei capannoni di Ponte Alto, teatro della festa d’inverno del partito, la dirigenza locale e i candidati al consisiglio regionale si sono riuniti assieme ai simpatizzanti per manifestare il proprio dissenso nei confronti del decreto interpretativo che va a risolvere il pasticcio delle liste Pdl in Lazio e Lombardia. «C’è stato uno strappo istituzionale sulla materia elettorale – tuona il segretario provinciale Davide Baruffi – è doverosa la manifestazione di dissenso dei cittadini che non si rassegnano allo stravolgimento del regime democratico. Lo stravolgimento delle regole è dovuto dalla loro dabbenaggine nel presentare le liste». Baruffi evidenzia la mancanza di responsabilità da parte del centrodestra: «I suoi elettori avrebbero meritato solo una parola: “scusa”. Quando si sbaglia, si paga e non si mette la responsabilità nelle mani del capo di stato». Molto applaudito l’intervento dell’on Pierluigi Castagnetti che, per il caso della Lombardia, sospetta qualche responsabilità da parte della Lega Nord: «Bossi ha detto che è stata una cosa da dilettanti allo sbaraglio. La ragione per cui non sono riusciti a raccogliere le firme per Formigoni è che nel listino del presidente hanno inserito l’igienista dentale di Berlusconi. La Lega si è vendicata in questo modo, ma non solo, questa situazione è dovuta alle faide interne che Berlusconi stesso non riesce a governare». L’onorevole lancia l’allarme: «Si sente che la manipolazione della legge elettorale è un fatto eversivo. La gente sente che se questi sono arrivati fino a questo punto, vuol dire che non hanno più limiti e chissà domani cosa potrebbe succedere. Non accettiamo l’arroganza di chi passa sopra la legge e di chi considera lo stato una cosa privata: spetta a noi riscattare la tradizione democratica di questo paese».
La Gazzetta di Modena 09.03.10