attualità, politica italiana

Editoria, i contributi tornano non per radio e giornali minori

Giochi ancora aperti sull’editoria. La proposta di governo e maggioranza salva i giornali solo per il 2009, ma impone costi pesantissimi al sistema radiofonico. Fnsi: è cannibalismo. Pd: lavorare ancora. Oggi il voto conclusivo sulle «milleproroghe»: un emendamento ripristina parzialmente i fondi. Le opposizioni presentano un sub-emendamento. La Fnsi contraria: «È cannibalismo».
Quella dell’editoria resta una battaglia aperta. Il finanziamento alle testate di idee e non profit ha tenuto banco per l’intera giornata alla Camera. Riunioni su riunioni, che hanno fatto slittare per tutto il pomeriggio l’avvio del voto in Aula sul Milleproroghe. Si è lavorato per un emendamento condiviso. Ma in serata si è ottenuto un testo molto rischioso, che apre nuovi problemi. Si capirà oggi, al momento del voto, se nella nottata sono stati fatti ulteriori passi avanti. Per il momento il Pd ha presentato un subemendamento al testo, per correggere le storture introdotte.
DISCRIMINAZIONE
Il relatore, Massimo Polledri (Lega) definisce il testo prodotto da maggioranza e governo «un compromesso più che accettabile tra l’esigenza di fare pulizia in alcune zone grigie salvando però l’occupazione nel settore». In realtà a un dato positivo, cioè il ripristino del diritto soggettivo sul 100% dei fondi relativi al 2009 (che si versano nel 2010), si aggiunge però una drastica discriminazione. Vengono infatti spazzati via le radio, i giornali dei consumatori e quelli degli italiani all’estero. Quanto ai fondi per il 2010 (da versare nel 2011), la situazione attualmente resta quella introdotta con la finanziaria: niente diritto soggettivo è un possibile taglio di risorse tra il 20 e il 40%. Le opposizioni hanno presentato un emendamento che reintroduce radio e giornali esclusi dal finanziamento, mentre in serata si è tenuto un altro lungo confronto per affrontare anche il nodo relativo al 2010: senza diritto soggettivo all’acceso ai fondi, infatti, resta assai complicato redigere i bilanci preventivi.
REAZIONI
La reazione del sindacato dei giornalisti non si è fatta attendere. «Se fossero confermate queste notizie scrive in una nota la Fnsi anziché la soluzione di un problema avremmo un danno con beffa: si tratterebbe infatti della cannibalizzazione ai danni del sistema delle radio private e della stampa per gli italiani all’estero. La grande mobilitazione a favore dei giornali messi a rischio dai tagli dei fondi non può trovare risposta attraverso lo spostamento del danno su un altro settore dell’informazione. Il Governo presti attenzione urgente a non combinare un pasticcio grave. il diritto soggettivo per i giornali non può essere alimentato togliendo i fondi per i rimborsi delle tariffe elettriche e telefoniche e per l’utilizzo delle agenzie di stampa previsti per il sistema radiofonico locale».
Intanto l’Aula ha iniziato a votare le altre parti del provvedimento. È stata sventata, anche questo grazie al pressing delle opposizioni, l’ipotesi dell’ennesima fiducia. Respinta per soli 18 voti la proposta del Pd Pierluigi Mantini che proponeva la certezza per legge della sospensione delle tasse per i lavoratori dipendenti e i pensionati del cratere dell’Aquila. Ancora una volta nulla di fatto per i terremotati. Passa invece all’unanimità la proposta della Pd Manuela Ghizzoni che consente alle Università con i bilanci 2009 in ordine di usare parte delle proprie risorse per nuove assunzioni. «È un’importante vittoria del Pd dichiara Ghizzoni che dimostra che, quando c’è la volontà comune di risolvere i problemi del Paese, in parlamento si possono trovare soluzione condivise che superano gli schieramenti».
L’Unità 24.02.10

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