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Il PD partecipa alla primavera antirazzista

Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo? Il primo marzo 2010 l’omonima associazione propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.
Questo movimento nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli. Si collega e si ispira a “La journée sans immigrés: 24h sans nou”, il movimento che in Francia sta organizzando uno sciopero degli immigrati per il 1 marzo 2010.

Il PD aderisce all’iniziativa, pubblichiamo l’intervento di Livia Turco.
Il primo marzo, il 20 e 21 marzo in tutto il paese italiani ed immigrati si troveranno insieme per dire no al razzismo si ad una civile convivenza. Si tratta di una mobilitazione importante che ha come protagonisti un cartello significativo di associazioni e gruppi e dei sindacati. Il Pd parteciperà agli incontri ed agli appuntamenti promossi in tutta Italia a partire dal primo marzo. Consideriamo importante che su tutto il territorio italiano i immigrati e italiani si impegnino per combattere la povertà e la precarietà per rivendicare il diritto al lavoro e all’istruzione per promuovere la legalità.

Questa primavera antirazzista è una bella pagina di democrazia perché accresce il senso di responsabilità verso i problemi del paese e ribadisce il valore fondamentale della dignità umana. Il Pd ha contrastato fermamente la legge Bossi Fini e la legge Berlusconi Maroni sulla sicurezza ed è impegnato nella battaglia tesa a costruire una svolta nella politica dell’immigrazione.

A partire dalle questioni più urgenti, anzitutto chiudendo la fabbrica della clandestinità attraverso una lotta ferma allo sfruttamento del lavoro al dilagare del lavoro nero e per imporre la promozione dell’ingresso regolare per lavoro per gli immigrati nell’ambito di una più generale battaglia per il lavoro e per un reddito adeguato. Il governo ha chiuso invece tutti i rubinetti dell’ingresso regolare per lavoro mettendo in contrapposizione italiani ed immigrati dimenticando ciò che dicono i dati Istat del 2009, che hanno visto un aumento della domanda di lavoro degli immigrati perché disponibili a fare lavori manuali ed umili che gli’italiani non vogliono più fare.

L’altra urgenza è un piano nazionale per le politiche di integrazione e di civile convivenza tra italiani ed immigrati dotato di un relativo fondo che con i comuni e le regioni con il volontariato e l’associazionismo affronti i problemi del disagio abitativo, del degrado urbano, dell’accesso alla lingua e cultura italiana della promozione dei diritti dei minori e dei giovani, del sostegno alla scuola, della tutela della salute.
Infine approvare una riforma della legge della cittadinanza che riconosca la cittadinanza italiana a chi ama l’Italia e sopratutto ai minori di 18 anni nati in Italia che oggi sono italiani di fatto ma stranieri per l legge.
Il Pd si impegna a costruire i “forum per la civile convivenza tra italiani ed immigrati” in ogni parte del nostro paese per contribuire ad una battaglia sociale e culturale fondamentale e per avere una Italia più forte e più giovane.
www.partitodemocratico.it

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