Ormai è certo: la riforma della scuola superiore partirà soltanto dal primo anno e ritorna la Geografia. Pochi minuti fa, il sottosegretario all’Istruzione, Giuseppe Pizza, ha incontrato i sindacati della scuola in vista del varo definitivo dei tre Regolamenti che riformeranno l’intero asse della scuola superiore italiana a partire dal prossimo settembre. L’ok definitivo alla riforma, che il ministro Mariastella Gelmini non ha esitato a definire “epocale” arriverà domani mattina, durante la seduta del Consiglio dei ministri. Poi, sarà la volta della campagna informativa del ministero che avrà il gravoso compito di spiegare a genitori e studenti, in procinto di fare la propria scelta, come funzionerà il tutto: indirizzi di studio, materie e orari settimanali. Ma i primi commenti non sembrano entusiastici. Per Francesco Scrima, che ha sempre considerato “necessaria per il paese la riforma della secondaria di secondo grado” “partire dalle prime e per tutti gli indirizzi contemporaneamente è una buona cosa”, ma i tagli alle ore di lezione nelle seconde, terze e quarte classi degli istituti dei tecnici e professionali, a partita in corso, “rischiano di fare implodere il sistema”.
In sostanza, la riforma partirà dalla prima classe in tutte e tre le filiere (licei, istituti tecnici e istituti professionali), ma negli ultimi due segmenti gli orari settimanali, il prossimo anno, dimagriranno in tutte le altre classi all’infuori delle quinte. Dal prossimo anno, quasi un milione di studenti che frequentano le seconde, terze e quarte classi di tecnici e professionali studieranno meno. E saranno le materie professionalizzanti ad essere penalizzate. E’ questo il prezzo da pagare a quella che Scrima definisce “la rigidità del ministero dell’Economia sulla riforma”.
Concetto ribadito da Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil. “L’unica logica è quella dei tagli. Qualche miglioramento relativo all’avvio dei regolamenti solo alle prime classi è condizionato negativamente per tecnici e professionali dai tagli di ore per seconde, terze e quarte: il prossimo anno ci sarà – secondo Pantaleo – il caos con riduzioni orarie consistenti delle materie professionalizzanti. E nei licei si conferma l’assenza del diritto per i classici, linguistici e scientifici”. Ma c’è chi sorride.
Il liceo delle Scienze umane recupera il Diritto e nei bienni degli istituti tecnici ricompare la Geografia. Anche al liceo classico, secondo le ultime indiscrezioni, si recuperano due ore di Scienze al biennio. Ma il quadro completo dei curricula sarà disponibile domani a metà mattinata, quando il governo avrà dato il via libera alla riforma. La cosa certa è, che entro il 26 marzo, 500 mila ragazzini potranno scegliere tra sei licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, musicale e coreutica, linguistico), 11 istituti tecnici e 6 istituti professionali. Ma che la riforma dovrà anche tagliare 14 mila cattedre.
Ecco alcune novità in sintesi.
Licei artistici. In prima lettura con soli tre indirizzi, avranno ben 6 opzioni: arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica; scenografia.
Liceo classico.Lingua straniera per tutti e 5 gli anni e potenziamento dell?area scientifico-matematica.
Liceo scientifico. Saranno due le opzioni, dal prossimo anno, a disposizione degli studenti che sceglieranno il liceo scientifico: quello del nuovo ordinamento, con più Matematica e Scienze, e quello delle “Scienze applicate”, che recupera le sperimentazioni del Piano nazionale informatica.
Liceo linguistico.Con lo studio di tre lingue straniere per 5 anni e il Latino al biennio. Dal terzo anno una materia non linguistica (Matematica, per esempio) sarà impartito in lingua straniera e dal quarto anno un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.
Liceo musicale e coreutico. Vera novità della riforma, ma che partirà all?inizio soltanto con 40 sezioni musicali e 10 coreutiche, una ogni due province, che potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza.
Liceo delle scienze umane. E’ l’altra novità della riforma, che sostituisce i liceo socio-psicopedagogici. Le scuole potranno anche attivare una opzione Economico-sociale,in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche.
La Repubblica 04.02.10
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