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Scuola, Pd: con riforma secondo ciclo sarà caos assoluto. Ghizzoni: si poteva rinviare, la maggioranza penalizza le famiglie

“La maggioranza dovrà assumersi le proprie responsabilità per questa scelta, che è sbagliata e che è destinata a produrre gravi disagi agli studenti e difficoltà nella vita delle scuole”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, commenta l’approvazione da parte della VII commissione della Camera dei regolamenti per il riordino della scuola secondaria superiore con il voto negativo del PD e delle altre forze di opposizione. “Questo atto – spiega Ghizzoni – affonda le proprie radici nei tagli di Tremonti imposti all’istruzione pubblica: si è preteso di dare una veste di “pseudo riforma” a ciò che altro non è se non un assestamento di bilancio. Solo così si può spiegare la riduzione di ore di insegnamento, di cattedre, di laboratori, di discipline. A fronte di una necessità vera di riformare dalle fondamenta il nostro sistema delle scuole superiori, per consentire ai ragazzi di affrontare con saperi e competenze adeguate le sfide del futuro, si è preferito impoverire l’offerta formativa. Oggi in commissione la maggioranza non ha voluto accettare la nostra proposta, di buon senso, di rinviare di un anno l’applicazione dei regolamenti, al fine di migliorarne i contenuti e reperire le risorse necessarie. Il rinvio avrebbe scongiurato il caos assoluto che impedirà alle famiglie di scegliere consapevolmente il più adeguato percorso di istruzione per i propri figli”.

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On. Puglisi, “Riordino delle superiori un taglio ‘epocale’ alla scuola italiana”
“Il Partito Democratico dice no al riordino della scuola superiore proposto dal Governo: un riordino che allontana la nostra scuola dall’Europa e che nega pari opportunità di vita, di educazione e di lavoro ai ragazzi e alle ragazze del nostro Paese. Un taglio epocale alla scuola italiana in termini di risorse, di competenze e di tempo scuola che risponde perfettamente al modello di società proposto da questo Governo, dove solo il figlio del
notaio farà il notaio e nessuna possibilità o speranza viene offerta a chi parte da una situazione di svantaggio”. Lo dice Francesca Puglisi della segreteria nazionale del Pd e responsabile Scuola.
“La scelta compiuta a 13 anni diventa nei fatti irreversibile per la grande differenza di programmi proposti dai diversi percorsi formativi sin dal primo biennio, favorendo la dispersione scolastica, mentre con l’emendamento approvato nel DDL lavoro viene riportato l’obbligo scolastico a 14 anni.
Vengono largamente penalizzati i saperi tecnico scientifici e tagliate le ore di laboratorio negli istituti professionali”.
“Visto che il Parlamento è stato come sempre bypassato –conclude la responsabile Scuola- il Partito Democratico contrasterà in tutte le sedi politiche e nel Paese questi provvedimenti che tagliano con l’accetta il futuro dei nostri ragazzi”.

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