“Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato si rafforza la richiesta già avanzata dal Pd di rinviare di un anno l’entrata in vigore la riforma della scuola superiore”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni e il responsabile Scuola del partito, Giovanni Bachelet che aggiungono: “se questo non accadesse, la riforma comincerebbe nell’incertezza più assoluta alimentando le preoccupazioni dei docenti , delle famiglie e degli studenti. In particolare – sottolineano Ghizzoni e Bachelet – il Consiglio di Stato ha sostenuto che gli atti che devono essere emanati per dare attuazione alla riforma (come ad esempio i programmi, i quadri orari) abbiano natura normativa e quindi un iter di approvazione lungo e laborioso. Questa richiesta, che sembra essere stata accolta dal Governo, rende impraticabile l’entrata in vigore della nuova normativa in tempi così ristretti. Ma la questione più rilevante – precisano Ghizzoni e Bachelet – riguarda le modalità di entrata in vigore della riforma che, al momento prevedono negli istituti tecnici un cambiamento di orari e programmi per le prime due classi e degli orari settimanali per le terze e quarte a partire dal prossimo anno scolastico; mentre in quelli professionali il cambiamento dei programmi nelle seconde e terze. Si tratta di una scelta di una gravità inaudita destinata a produrre gravi disagi agli studenti e difficoltà gravissime nella vita delle scuole determinata solo dai tagli di spesa pretesi dal ministro Tremonti. In Parlamento ribadiremo tutte le nostre perplessità e chiederemo con forza il rinvio di un anno dell’entrata in vigore della riforma delle scuole superiori”.
Pubblicato il 15 Gennaio 2010
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