Pubblichiamo una dichiarazione dell’on. Manuela Ghizzoni in risposta all’allarme lanciato dai docenti di alcune scuole carpigiane.
“L’allarme lanciato dai docenti di alcune scuole carpigiane sui tagli del Governo è solo l’ultimo di una lunga serie. A dimostrazione del fatto che le nostre denunce, dentro e fuori il Parlamento, sono fondate su riscontri oggettivi. Raccogliendo la sollecitazione dei consigli di Istituto locali, tempo fa abbiamo presentato un’interrogazione alla Camera, alla quale il Governo non ha risposto in termini puntuali (come dimostrano gli atti parlamentari), mostrando senso di impunità e, ancora una volta, colpevole disattenzione ai temi della scuola.
La realtà è quella descritta dagli insegnanti carpigiani: il 2010 sarà un anno durissimo per la scuola, costretta a fare i conti con la seconda rata di tagli agli organici stabiliti dalla manovra estiva 2008 di Tremonti e con le nuove decurtazioni di risorse definite dalla Finanziaria appena approvata. Ciò significa 132 mila cattedre in meno, a fronte di un aumento del numero di studenti per classi. Quindi meno docenti, meno risorse, meno offerta formativa, meno opportunità, meno qualità e meno certezza normativa.
Parte di questi tagli riguarda la cosiddetta riforma delle superiori, che partirà dal prossimo settembre ma che ancora attende il parere delle commissioni parlamentari prima di essere approvata dal Consiglio dei ministri. Pertanto studenti, famiglie e docenti non sanno ancora che ne sarà della scuola superiore nel prossimo anno scolastico, nonostante le iscrizioni abbiano come termine febbraio.
La finanziaria del centrodestra rappresenta l’ennesima manovra contro la scuola e il futuro del nostro Paese e non serve nascondersi dietro l’alibi della crisi. Proprio perché oggi c’è la crisi è necessario investire in scuola e formazione, se domani vogliamo agganciare la ripresa. La Francia a guida centrodestra si appresta ad investire qualcosa come 35 miliardi nell’economia della conoscenza, di cui 17 in università e ricerca. In Italia invece la manovra prevede per l’istruzione scolastica riduzioni per ben 700 milioni rispetto al 2009, di cui 100 sottratti a programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica e più di 200 alla scuola media. Ancora, più di 220 milioni di tagli alle risorse trasferite dallo Stato alle istituzioni scolastiche per il loro ordinario funzionamento e per far fronte a spese obbligatorie, come le supplenze, e per dare qualità all’apprendimento: risorse tagliate ai fondi a disposizione delle scuole, dopo che nei mesi scorsi è stata ripetutamente denunciata la situazione debitoria nella quale versano le scuole, anche carpigiane, per sola responsabilità del Governo che non trasferisce le risorse necessarie”.
Il predetto comunicato stampa è stato predisposto a commento dell’articolo apparso sulla Gazzetta di Modena del 28.12.09 a firma Brancatisano “Scuola la rivolta dei Prof”.