Scrivere un’altra finanziaria è possibile. Nonostante i vincoli di bilancio. Una manovra che «parli» alle famiglie, al lavoro e alle piccole imprese. L’ha studiata il Pd alla Camera, con un «pacchetto» di proposte selezionate (in realtà gli emendamenti sono molti di più) che movimenta quasi 5 miliardi di euro senza pesare sui conti dello Stato.
PROPOSTE
Destinatari degli interventi sono lavoratori dipendenti e pensionati, imprese ed enti locali, chiamati a difficili funzioni di welfare e di investimenti economici. I Democrats individuano 4,8 miliardi, di cui 3,7 dal gettito dello scudo fiscale e 1,1 da tagli alla tabellaC (i fondi dei ministeri). Di questi, tre vengono destinato a una detrazione d’imposta da erogare una tantum in primavera a dipendenti e pensionati con un reddito inferiore ai 55mila euro annui. Anche agli autonomi è destinata la seconda proposta, con maggiori detrazioni per i figli a carico per un valore di 600 milioni. Passando alle piccole imprese, il Pd propone di consentire una deroga al patto di stabilità interna degli enti locali, che permetta il pagamento delle somme dovute per forniture e appalti. Le risorse sarebbero attinte dai residui passivi dei bilanci, per un massimo di un miliardo di euro per il 2010. Un altro emendamento sugli enti locali prevede il rimborso del minor gettito Ici che i Comuni stanno ancora aspettando per 800 milioni nel 2010. La somma proverrebbe dal gettito dello scudo fiscale. Alle imprese (grandi e piccole) sarebbe concesso un credito di imposta sugli investimenti e il finanziamento del fondo di garanzia per i crediti bancari. Tutte misure che si possono finanziare con un nuovo orientamento delle risorse già stanziate tra gli incentivi alle imprese. Quanto al lavoro, le proposte Pd prevedono la creazione di nuovi ammortizzatori, anche per i precari che perdono il lavoro, e l’allargamento della cassa integrazione, misure da finanziare con il fondo di nove miliardi individuati l’anno scorso con il contributo dei fondi europei e ancora non spesi (finora sono stati erogati solo 2,5 miliardi). «Con queste proposte dimostriamo che è possibile coniugare rigore e sviluppo – dichiara Pier Paolo Baretta, capogruppo dei Democratici in Commissione Bilancio – seguendo una linea diversa da quella prefigurata dal governo. Solo così si può svoltare e agganciare la ripresa». Certo, le proposte sono tutte sul tavolo, ma è assai difficile che riescano a farsi largo. Anche se, secondo Baretta, proprio i malumori nella maggioranza potrebbero aprire qualche varco. «Sicuramente con l’udc sarà possibile qualche convergenza sulla famiglia – spiega l’esponente Pd – Non dimentichiamo poi che sugli enti locali la Lega ha difficoltà a tenere a bada i sindaci del nord. Non è escluso che qualche proposta trovi il suo appoggio. Potrebbe esserci una bella battaglia, cioè una battaglia vera». Oggi il filtro delle ammissibilità,domani iniziano i giochi veri: cioè le votazioni in Commissione.
L’Unità 30.11.09