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Ricerca, Ghizzoni (Pd): Gelmini finalmente ha ceduto a pressioni

“Meglio tardi che mai”. Cosi’ la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta l’indiscrezione secondo cui il ministro Gelmini avrebbe “finalmente ceduto alle pressioni del Pd e delle associazioni dei ricercatori precari per spendere le risorse messe a disposizione dal governo Prodi per il reclutamento straordinario dei ricercatori. Ci risulta – spiega – che il ministero stia provvedendo a ripartire tra gli Atenei gli 80 milioni di euro che dall’inizio dell’anno sono disponibili sul bilancio del Miur e che solo ora avrebbero finalmente una concreta e definitiva finalizzazione. Se verra’ confermata questa indiscrezione – sottolinea – sarebbe una buona notizia per la ricerca italiana. Si tratterebbe di un risultato importante della nostra battaglia parlamentare che permettera’ tuttavia l’assunzione di soli 800 nuovi ricercatori a fronte dei 2.100 possibili visto che i tagli del governo non consentono agli atenei di cofinanziarli”.

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Ricerca, arrivano i soldi, di Flavia Amabile
Sono 40 milioni per circa 900 nuovi posti da bandire
E alla fine i soldi per i ricercatori da assumere sono riapparsi. Si tratta di 40 milioni, pari a qualcosa di più di 900 nuovi posti. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini dovrebbe firmare oggi il decreto messo a punto in questi giorni, dopo l’improvvisa e inaspettata bocciatura dell’emendamento che prevedeva lo sblocco dei fondi stanziati tre anni fa dal ministro Mussi.

Sembra una marcia indietro rispetto alle promesse di alcuni mesi fa dello stesso ministro che citava cifre almeno quattro volte superiori in conferenze stampa, e interviste televisive. Che è successo? Gli stanziamenti previsti per quest’anno erano di 80 milioni, non 40. E utilizzando un Decreto Ministeriale invece di un semplice emendamento, si può incorrere in sgradevoli sorprese come una bocciatura da parte della Corte dei Conti. Ma al ministero smentiscono ogni marcia indietro: gli 80 milioni erano una cifra complessiva che comprendeva anche il mantenimento dei ricercatori già assunti nei due anni precedenti.

Piuttosto arrabbiati di fronte a questo rimescolio di numeri sono i ricercatori dell’Air, dell’Apri e del Via-Academy. Nei giorni scorsi avevano inviato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendogli un intervento e ricostruendo la vicenda. «Il Governo Prodi aveva stanziato nella Finanziaria 2007 una dotazione di 140 milioni di euro in tre anni: 20 milioni per l’anno 2007, 40 milioni per il 2008 e 80 per il 2009, finalizzati ad un reclutamento straordinario dei ricercatori a tempo indeterminato nelle nostre università. Entro la fine di ogni anno occorre un provvedimento tecnico per “sbloccare” tali fondi. Questo è accaduto, via decreto-legge, nel 2007 e nel 2008 (Governo Berlusconi). ».
La Stampa 19.11.09

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