“Sono fortemente a rischio i fondi per l’assunzione dei nuovi ricercatori e per pagare gli stipendi dei neo assunti”. Lo denuncia la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni dopo che la maggioranza al Senato non ha permesso il voto dell’emendamento che sbloccava i fondi riservati all’assunzione dei ricercatori. “La trasformazione dell’emendamento in un ordine del giorno – sottolinea Ghizzoni – desta molte preoccupazioni anche perchè avviene troppo a ridosso della ‘scadenza’ . E’ veramente molto alto il rischio – spiega – che gli 80 milioni di euro destinati al pagamento degli stipendi dei neo ricercatori universitari (i cosiddetti ‘posti Mussi”) e all’ultima tranche del piano di assunzione di nuovi ricercatori tornino nelle casse di Tremonti a danno dei nostri atenei che stanno vivendo una situazione molto grave. Oggi al Senato – prosegue – il ministro Gelmini è stato, di fatto, sfiduciato dal suo stesso Governo che non solo tradisce gli impegni a fornire risorse aggiuntive alla ricerca, ma addirittura mette in discussione soldi che già esistono e che devono solo essere spesi. Così – conclude – si stanno infliggendo nuovi tagli coerenti solo con l’idea della Gelmini di ricercatori precari a vita”.
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Vi consiglio di leggere quanto ha asserito il Sottosegretario Vegas per convincere la sua maggioranza a non votare l’emendamento per sbloccare le risorse (80 milioni) di euro destinati al completamento del piano di assunzioni straordinario dell’ex ministro Mussi: un miscela insopporabile di faccia tosta, insipienza, cinismo.
VEGAS, vice ministro dell’economia e delle finanze. Signor Presidente, mi permetto di reiterare l’invito al senatore Possa a ritirare l’emendamento 2.381 (testo 2), che potrà essere meglio valutato nel provvedimento sull’università. Credo che in quella sede potrà essere esaminato dal Senato in modo molto più approfondito di quanto non possa avvenire in questo caso. Tenendo conto anche della struttura dell’emendamento, il quale francamente porrebbe qualche problema, perché si basa su risorse del 2009 che verrebbero possibilmente utilizzate nel 2010; quindi, vi sarebbe uno slittamento della copertura di un anno.
Tra l’altro, la proposta emendativa non chiarisce neanche i profili quantitativi e, dunque, non sappiamo quanti sono i ricercatori interessati. Ritengo, pertanto, che sarebbe opportuno avere un minimo di prudenza anche per una definizione quantitativa. In ogni caso, è necessario prevedere in qualche modo una copertura. Capisco che la 5a Commissione, nella sua enorme bontà, non si è soffermata su questo tema, ma esiste un problema di copertura perché – ripeto – vi è uno slittamento.
Mi permetto, dunque, di insistere affinché il senatore Possa trasformi eventualmente tale emendamento in un ordine del giorno e si riservi di rivolgere la questione alla sede opportuna, che non è questa, tenendo conto che – come dicevo -esistono problemi di copertura, forse non banali.
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Sul destino dei suddetti 80 milioni di euro, il 7 ottobre ho presentato una interrogazione (clicca qui per leggerne il testo) alla quale, dopo un mese, il ministero ha dato la seguente, sconfortante risposta:
Come risulta all’On. interrogante, per risolvere il problema del finanziamento del reclutamento dei ricercatori universitari per l’anno 2009, era stato presentato un apposito emendamento al Disegno di Legge Finanziaria 2010 che, purtroppo, non è stato approvato.
Tuttavia, si fa presente che il Governo ha presentato un analogo emendamento all’Atto Senato 1167, collegato alla Finanziaria 2009, già approvato dalla Camera, ed attualmente all’esame delle Commissioni riunite I ed XI.
Sono, comunque, condivisibili le considerazioni dell’On. interrogante relative al fatto che si siano realizzate le condizioni di cui all’articolo 1, comma 7, della legge Finanziaria 2007 per l’utilizzazione delle somme relative al 2009, ai fini del reclutamento dei ricercatori.
Ciò in considerazione del fatto che sono stati emanati i Decreti Ministeriali del 23 luglio del 2009 e n. 89 del 28 luglio del 2009, entrambi in attuazione del decreto-legge n. 180/2008, convertito dalla legge n. 1/2009, concernenti, rispettivamente, le nuove procedure di formazione delle Commissioni giudicatrici per i concorsi dei ricercatori ed i nuovi parametri di valutazione dei titoli e delle pubblicazioni.
Conseguentemente, non si esclude che si possa prendere in esame la possibilità di procedere in via amministrativa per l’utilizzo di tali somme, ovviamente d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze.
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