Il commento dell’on. Manuela Ghizzoni all’uso strumentale della Croce da parte della destra e del sindaco di Sassuolo
L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, commenta la campagna scatenata dalla destra italiana – in particolare il gesto plateale del sindaco di Sassuolo – dopo la sentenza della Corte europea di giustizia sulla presenza del Crocifisso nelle scuole. Ecco la sua nota
«Scriveva Flaiano che la situazione politica in Italia è grave, ma non è seria. Cosa si potrebbe dire oggi di diverso assistendo al pessimo spettacolo di un Crocifisso usato come arma contundente o, tutt’al più, come bandierina da sventolare allo stadio?
Leggiamo dalle cronache: la Confcommercio di Roma vuole esporre la Croce nei negozi; in Valle d’Aosta il sindacato dei locali da ballo ha proposto di esporla nei locali notturni; ad Assisi il sindaco vuole non solo la Croce ma anche il Presepe; a Salerno propongono di indossarla tutti al collo; a Busto Arsizio le bandiere sventolano a mezz’asta in segno di protesta; a Sanremo una Croce di due metri è stata piazzata davanti al Comune; a Cittadella il sindaco minaccia i genitori che si sono rivolti alla Corte europea. A questo «stupidario», degno della lista di Bouvard e Pécuchet, noi modenesi potremmo aggiungere i 50 Crocifissi ordinati – come fossero ninnoli o gadget – dal neoeletto sindaco di Sassuolo per quella che pare essere una sua personale crociata contro gli infedeli (a parte l’insensatezza dell’iniziativa, mi chiedo con quale diritto un sindaco possa entrare nelle scuole, che godono di autonomia, e piantare Crocifissi alle pareti che finora ne sono rimaste sprovviste senza particolari rimostranze da parte di alcuno? Consulterà insegnanti e dirigenti scolastici? Chiederà il parere dei genitori? Terrà conto delle idee e della sensibilità di alunni e studenti?).
Ma tant’é. Il dannunzianesimo d’accatto che anima questi governanti vogliosi di scandali e provocazioni, quanto poveri di idee e proposte per il Paese, farebbe ridere se non fosse il segno della tragica parodia della politica messa in scena dalla destra. Almeno D’Annunzio sorvolava Fiume con i suoi arditi e rischiava di suo. Questa destra riesce solo a replicare il “famolo strano” reso celebre dal bullo di Verdone e non capisce che i cristiani, quelli veri, disdegnano le finte virtù dei Farisei».
stampa@pdmodena.it, 6 novembre 2009
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