Il giorno 21 ottobre i candidati e le candidate alle Assemblee regionali e nazionali del PD per la mozione Bastico-Franceschini hanno incontrato il mondo del volontariato, della sanità e della scuola e hanno presentato il seguente documento, riconducibile alle mozioni dei candidati alla segreteria nazionale e regionale Dario Franceschini e Mariangela Bastico.
In cima all’agenda delle priorità del Partito Democratico deve esserci un impegno straordinario per la difesa della Scuola pubblica e del Servizio Sanitario Nazionale che sono sottoposti all’offensiva del centrodestra volta a ridurre le risorse da destinare al sistema pubblico e ad ottenere un graduale impoverimento del welfare statale e locale. Allo stesso tempo il Partito Democratico deve promuovere ogni forma di partecipazione e di protagonismo del mondo del volontariato e valorizzare le persone e ogni forma di aggregazione, valorizzando la sussidiarietà. Vogliamo una sanità disintossicata dall’invadenza partitocratrica e pensiamo ad un modello dove gli utenti, i cittadini, le loro associazioni abbiano un ruolo attivo nella gestione dei servizi, nelle scelte strategiche e nel controllo. Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni di volontariato nella gestione della cosa pubblica significa non solo garantire trasparenza e controllo, ma significa soprattutto risvegliare un senso di cittadinanza attiva. Significa scuotere una società passiva che rischia di essere sempre più composta di telespettatori e consumatori, con iniezioni di responsabilità e coinvolgimento. Puntiamo a politiche sanitarie e sociali che investano nella salute e nel benessere delle donne e dei bambini e che consentano una buona esperienza di maternità al fine di favorire le scelte competenti delle donne sulla loro salute.
Welfare
In Emilia-Romagna il ricco sistema di protezione sociale deve dare risposta in modo universalistico ai bisogni sempre più numerosi e complessi, attraverso il rafforzamento del welfare di comunità e un sistema di sussidiarietà, in cui il ruolo delle amministrazioni pubbliche si integra e si rafforza in un rapporto positivo e forte con i soggetti del volontariato, dell’associazionismo, del terzo settore, soggetti privati di qualità (accreditati) e con le reti di solidarietà capillare e diffusa. È necessario puntare ad un welfare non puramente risarcitorio, che previene il disagio e l’emarginazione e promuove le potenzialità e le risorse, a partire da quelle degli anziani, dei disabili e dei “più deboli”. Un welfare che ha l’obiettivo di ridurre le condizioni di povertà, intesa non solo come povertà di mezzi economici, ma soprattutto di strumenti culturali e di relazioni sociali che consentano di uscire dal bisogno e dalla solitudine. Un welfare così caratterizzato non rappresenta esclusivamente una spesa, ma è elemento di sviluppo dell’economia e delle imprese (cooperative e non), di nuova occupazione (soprattutto per le donne).
Sussidiarietà e partecipazione
La nostra idea di federalismo non si limita ad un mero trasferimento di funzioni da Stato a regioni. Il federalismo deve valorizzare le autonomie di tutti i governi locali e costituire l’occasione per ripensare il rapporto cittadino – autorità nel nostro sistema. Questo è il senso della regola di sussidiarietà cui ispiriamo la nostra azione politica: allargare gli spazi di partecipazione, non solo istituzionale ma sociale. Sviluppare istituti di welfare non solo statali, ma territoriali e sociali.
Merito e Uguaglianza delle opportunità
I cardini dell’azione del PD devono essere qualità, merito, uguaglianza e universalità. Uguaglianza non come appiattimento delle differenze, ma come valorizzazione delle diverse capacità delle persone, come uguaglianza delle opportunità, da sostenere non solo nelle condizioni di partenza, ma nel corso della vita di ciascuno. Uguaglianza, pari opportunità e valorizzazione dei talenti e del merito devono procedere parallelamente.
Puntare sui saperi
La creatività e i talenti si sviluppano a cominciare dalla scuola. Per questo occorre investire di più in educazione, a cominciare dalla prima infanzia e poi ai vari livelli della scuola, fino alla formazione permanente. Servono più risorse, non tagli. Risorse che tengano conto dei bisogni, ma anche della qualità dell’insegnamento per stimolare tutti, insegnanti e studenti a migliorare, per responsabilizzare ciascuno a mettere a frutto il tempo preziosissimo della scuola. Vogliamo una scuola autonoma, responsabile e valutabile nei risultati. Una scuola aperta al mondo esterno, non chiusa in se stessa, che favorisce la crescita sia delle conoscenze sia delle esperienze. Solo praticando i principi del merito, dell’innovazione, della responsabilità, siamo credibili nel pretendere più autonomia alla nostra scuola e alla ricerca, nel chiedere maggiori investimenti in questi settori per portarli ai livelli di qualità necessari a competere nel mondo, a ridare prospettive ai giovani e a formare la futura classe dirigente del paese.