ROMA – S’inizia con libri e cartoleria, si continua con i telefonini e si finirà con le bollette di luce e gas. Settembre ha già il suo calendario definito di aumenti. A questo vanno aggiunti i rincari “da verificare” di Rc Auto e mutui bancari e la grande incognita: le “locomotive” del caro vita di questo 2008, benzina e alimentari, freneranno la corsa sulla scorta della discesa dei prezzi del petrolio?
Le associazioni dei consumatori hanno stimato gli aumenti certi in 600 euro: riscaldamento 170-180 euro, luce e gas 100 euro, gli alimentari 120 euro, Rc auto 45 euro, libri di testo 70/80 euro in più. La riapertura delle scuole porterà un aumento anche per i corredo degli alunni. Il prezzo del diario è aumentato infatti del 5% nei supermercati (a 12 euro) e del 7% nelle cartolerie (a 14,50 euro), mentre quello di uno zaino di marca è cresciuto del 4% nei supermercati (a 52 euro) e dell’8% nelle cartolibrerie (a 62 euro). Stesso incremento invece per i quaderni (+4%) con un prezzo di circa 2 euro, mentre per gli astucci vuoti ci sono aumenti del 6% nei supermercati (a 9,90 euro) e del 9% nelle cartolerie (a 11,50 euro). Stesso prezzo dell’anno scorso (20,10 euro), invece, per gli astucci pieni venduti nei supermercati. Nel complesso, secondo l’osservatorio dell’Intesaconsumatori, il costo di un intero corredo sarà di 400 euro, in aumento del 7% rispetto a 375-380 euro del 2007.
E con la ripresa d’autunno salirà anche il costo del traffico telefonico: Tim e Vodafone sono al centro della bufera per aver modificato alcuni piani tariffari. Sarà la società italiana la prima a partire il 9 settembre, Vodafone seguirà ad ottobre, anche sull’intera operazione si attende un pronunciamento dell’Autorità per le comunicazioni. Secondo Altroconsumo gli aumenti medi per utente varieranno tra i 49 sino a 83 euro.
Sul fronte finanziario le famiglie soffriranno con l’ennesimo ritocco dei listini sull’Rc auto e a causa della corsa dei tassi d’interesse bancari, specie sui mutui e i prestiti al consumo: la banca d’Italia ha appena certificato il record di luglio del Taeg (tasso effettivo compreso di tutti i costi accessori) al 6% e la tendenza non sembra destinata a invertirsi.
A fine mese poi l’Autorità per l’energia dovrà rivedere il prezzo di luce e gas per i prossimi tre mesi: il prezzo medio del petrolio nel trimestre precedente, indicatore decisivo del settore, comprende sia i record di 147 dollari di luglio che la discesa successiva, per cui è lecito sperare in aumenti più contenuti di quelli immaginati ad agosto, quindi tra il 3% e il 4%.
Ma proprio dalla discesa del petrolio e delle altre materie dovrebbe scaturire quella frenata dei prezzi per cui gli analisti si aspettano un inflazione a settembre al di sotto del 4% tendenziale. Anche a dispetto di prezzi alla produzione che ad agosto sono schizzati dell’8,3%.
Sotto osservazione, anche della Guardia di Finanza a caccia di speculatori, soprattutto il settore alimentare. La Confederazione italiana agricoltori (Cia), sottolinea i congiunturali evidenziatisi sui campi (in particolare per frutta e ortaggi, rispettivamente, con un – 22% e -14,2%). La Coldiretti segnala come le quotazioni del grano dall’inizio dell’anno hanno perso il 40%. Quindi ci si aspetta un blocco dei listini sino alle vendite al dettaglio. Non a caso Mister Prezzi, Antonio Lirosi ha criticato il fatto che l’andamento dei listini per la pasta non rispecchi il calo della materia prima facendo presagire un attento controllo sui listini di questi prodotti base.
Luca Iezzi, Repubblica.it (4 settembre 2008)