Per una volta, è Scampia che battezza un “cantiere” nazionale: quello della coesione sociale, della scuola più avanzata che si allea con il terzo settore e mette alla porta i propri fallimenti per recuperare generazioni di «abbandonati», dentro o fuori le aule, anche molto lontano da queste piazze di spaccio, a Crotone come a Catania.
Si apre concretamente, a quattro mesi dall´annuncio, il bando contro la dispersione scolastica. Nella periferia nord arrivano dirigenti e formatori da Campania, ma anche Sicilia, Puglia e Calabria. Il sottosegretario del ministero dell´Istruzione Miur, Marco Rossi-Doria, e il ministro Fabrizio Barca, tornano tra le Vele – nell´istituto comprensivo Virgilio IV di via Labriola – tornano a dettare tempi certi, chiamare all´appello i naturali interlocutori del progetto che da oggi è sostenuto con complessivi 25 milioni di fondi europei, e a illustrare i criteri di trasparenza ed efficienza che guideranno selezione e gestione dei progetti. «Lo Stato a Scampia sta reagendo – sottolinea Barca – Ma più in generale bisogna convincere i ragazzi che vale la pena scommettere, che ci sono altre alternative più valide di quelle che prospettano i capiclan, che il crimine è una scelta demenziale perché ti dimezza la vita». Rossi-Doria, che mette a frutto il lungo radicamento nell´impegno sociale, anche come maestro di strada, analizza: «Cinquant´anni fa, lo aveva già visto a Barbiana don Milani: il principale problema della scuola risiede nei ragazzi che perde. E noi non possiamo permetterci di perdere un patrimonio umano». Ricominciare a lavorare, oggi, dice il sottosegretario, significa puntare «sull´esercito dei professori e su quello del privato sociale», ma con il rigoroso invito a «superare vecchi limiti, imparare dalle cose che abbiamo sbagliato in passato e cambiare metodo: rispondiamo a noi stessi (come questo governo ha sempre ribadito), ma anche al paese e alle valutazioni europee». Doverosamente in sintonia, e presenti ieri al tavolo, anche gli assessori degli enti locali: Miraglia e Nappi per la Regione, la Palmieri per il Comune, e Moschetti della Provincia.
L´obiettivo finale? Raggiungere nel 2020 il target del 10% di abbandono scolastico fissato a livello europeo. Dato ben distante dai picchi che, seppur con recenti miglioramenti, si toccano nelle quattro regioni del cosiddetto “obiettivo convergenza”: siamo al 25 % in Sicilia, al 22 in Campania, al 19 in Puglia e 18 in Calabria.
I destinatari. Il progetto, spiega Rossi-Doria, «è rivolto a scuole-capofila, cioè che siano in rete con altre scuole del territorio o con soggetti del privato sociale (associazioni, cooperative, centri sportivi, parrocchie o altro)». La prima data da segnarsi: le scuole hanno tempo fino al 15 ottobre per presentare progetti contro l´abbandono precoce degli allievi. Progetti che, se risulteranno vincitori, otterranno un finanziamento per il biennio 2012-2014, rinnovabile fino al 2021 attraverso la prossima programmazione dei fondi strutturali, già in corso presso il ministero per la Coesione territoriale. Seconda data: «Dal primo gennaio partirà il lavoro vero e proprio».
«Questo piano presenta cinque elementi di metodo che consideriamo fondamentali – sottolinea Barca – È un progetto che ha gambe solide su cui camminare, come la scuola e il privato sociale. È incentrato sulla pianificazione territoriale, così da permettere di scegliere gli interventi più opportuni da fare. Prevede l´esplicitazione in anticipo dei risultati attesi, anche se i target non devono diventare una gabbia». E ancora: «Contempla l´apprendimento, per rimotivare i protagonisti in un percorso che sarà lungo e i cui risultati potranno non arrivare subito, e la continuità: perché nulla ha senso se rischia di finire nel triennio coperto dalle risorse del progetto». Reazioni positive dal mondo della scuola e del privato sociale. Per Angela Cortese del Pd, «siamo alla prima pietra di una svolta davvero positiva. Oggi è una bella giornata per la Campania».
da repubblica.it
Pubblicato il 21 Settembre 2012