”La vita di una donna, specie in Italia, e’ tutta in salita. Per ottenere gli stessi risultati degli uomini, lo si deve ammettere, ci devono mettere il doppio”. Lo ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini nel suo intervento ieri pomeriggio a Roma nell’incontro avuto con le donne democratiche che hanno sottoscritto una mozione in appoggio alla sua candidatura alla segreteria del partito.
Una riflessione espressa alle donne ma che e’ sembrata piu’ volta agli
uomini perche’ venga riconosciuta una realta’ di perdurante disparita’
sociale, nel lavoro ma anche in politica.
Franceschini ha detto di condividere le testimonianze che hanno
descritto questa situazione di disuguaglianza ed e’ andato oltre
sottolineando come le stesse ”conquiste delle donne di questi anni
vengano oggi messe in discussione principalmente dalle televisioni che
propongono un modello femminile che suggerisce alla donna di fare
carriera puntando piu’ che altro sulla bellezza e sul corpo”.
Una disuguaglianza che si riproduce anche all’interno del partito dove
le donne faticano a trovare spazio a tutti i livelli. In proposito
Franceschini ha detto di essere favorevole alle cosiddette ‘quote’:
”credo che le quote siano culturalmente sbagliate ma che sono allo
stesso tempo un meccanismo necessario anche se come meccanismo
transitorio, una tappa di passaggio”.
Franceschini ha preso atto che il numero delle donne nelle liste del
Pd e’ cresciuto ”ma -ha fatto osservare- le donne che vanno nelle
liste sono scelte dagli uomini”. E da qui una promessa che e’ stata
accolta da un grande applauso: ”Se sarò io il segretario, il modo di
presenza nel partito lo sceglierete voi”.
Asca 10.09.09
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Nel medesimo incontro, Franceschini ha parlato anche dei Precari della scuola, del PD e di libertà di stampa
Le proteste dei precari sono un grido di disperazione. Il ritornello della crisi che non c’è è insopportabile
“Le proteste dei precari sono un grido di disperazione per invitare il governo ad occuparsi di loro. Il ritornello che la crisi non c’è è insopportabile così come i dati che parlano di primi segnali di ripresa non sono una risposta a chi perde il lavoro e alle famiglie che in questo momento faticano ad arrivare a fine mese”. Lo afferma il segretario del Pd Dario Franceschini sostenendo la necessità per il Pd di “alzare la voce” contro il governo.
Pd non è una sigla per vincere le elezioni. Il Pd è invece un progetto di cambiamento
“Anche i tentativi più nobili della nostra storia, come l’Ulivo, sono nati solo per vincere le elezioni in base alla legge elettorale vigente. Il Pd non è una sigla per affrontare le elezioni, è invece è un progetto di cambiamento del paese che comincia con il Pd. Se così non fosse faremmo l’errore di quei grandi riformismi che si sono ridotti a inseguire la destra senza proporre, come ha fatto Obama, valori diversi da quelli della destra, che è l’unico modo che abbiamo per vincere. A me fare manutenzione non interessa nulla ed essere eletto per questo non serve. Serve una battaglia per il cambiamento del Paese perché la sconfitta della destra e’ nelle mani del Pd”. Lo ha detto Dario Franceschini parlando alle donne del Pd che sostengono la sua mozione congressuale.
Dal Governo un uso aberrante della tv. Franceschini attacca il rapporto tra media e maggioranza. “Da parte del governo c’è un utilizzo aberrante della tv. Un doppio canale che da un lato porta al controllo della comunicazione per far vedere, ad esempio sulla crisi, ciò che si vuole far vedere e questo è lo stesso meccanismo di quando il premier va in tv e si auto assolve. Nel 2009, la libertà e la democrazia non si mettono in discussione come si faceva 80-90 anni fa ma oggi si salvaguarda dal punto di vista formale e poi si svuota nella parte sostanziale. Vale per il ruolo del parlamento e vale per l’informazione perché quella che non è inquinata a livello di proprietà viene intimidita. La realtà è che ogni giorno c’è un attacco e ieri è toccato alla magistratura. Si attacca tutto ciò che ostacola l’azione di governo perché Berlusconi ritiene che siccome ha vinto le elezioni è diventato padrone dello stato”. Così il segretario del Pd Dario Franceschini attacca durante una manifestazione a sostegno della sua candidatura al congresso, il rapporto tra maggioranza e media.
Stop al rapporto tra politica e sanità
Franceschini interviene sulle vicende giudiziarie pugliesi
“Quanto alle inchieste che riguardano la sanità e le escort, io penso che ci sia una competenza giudiziaria e poi ci sono valutazioni morali su certi comportamenti che ognuno, non un partito, deve fare per sé. Ma c’è un rapporto politica-sistema sanitario che va rotto alla radice. Se c’è un settore in cui deve valere solo la competenza e la qualità questa è la sanità e non è possibile che i condizionamenti politici arrivino per vari canali. Bisogna rompere il canale tra politica e gestione della sanità ad esempio togliendo la norma in base alla quale i direttori generali delle Asl sono nominati dagli assessori perché può succedere che dopo aver nominato i direttori delle Asl, arrivi pure la telefonata per nominare il primario”. Il segretario del Pd Dario Franceschini interviene così sulle inchieste baresi.
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