La “notizia” (non a caso tra virgolette) è vecchia di molti mesi, eppure, nonostante evidenti e pacchiane mistificazioni, nel carpigiano sta circolando con virulenza e semina dubbi anche nelle persone più avvedute. La patente regalata agli immigrati, con tanto di bonus punti aggiuntivi rispetto agli automobilisti italiani, è una bufala. Molte le prove (non indizi!) che lo attestano e una assenza “sospetta”: nessun riferimento al numero del provvedimento che dovrebbe contenere la norma. Eh, in questo modo sarebbe troppo facile smascherare la bufala, dato che non esiste alcun atto legislativo di questo tipo! Ma torniamo alle “prove”. Non è vero che il Senato ha approvato un tale provvedimento approfittando del clamore per il sisma: se si trattasse di quello di Ischia, è noto che il Senato è chiuso per tutto il mese di agosto. Ma poiché questa bufala è del gennaio scorso, forse ci si riferisce all’ultima scossa che ha devastato il Centro Italia; ad ogni modo, ogni seduta del Senato è pubblica mediante ripresa TV e ogni parola pronunciata è stenografata e riportata nel verbale, pertanto quanto accade in quell’assemblea (al pari della Camera) non può avvenire in “camuffa”. I senatori (del Senato non modificato dal voto sul referendum costituzionale) sono 315 in totale, a cui si aggiungono i senatori a vita: quindi come avrebbero potuto, secondo voi, votare a favore in ben 303 e 116 contro? Il Codice della strada non prevede alcun articolo 126 ter (la verifica è molto facile da fare in rete). La norma, poi, non è neanche verosimile: chi si assumerebbe i costi di un provvedimento così illimitato? E come mai non si è levato un grido di protesta da parte delle autoscuole? E poi perché assegnare più punti? Domande che non possono trovare risposta perché “il fatto non sussiste”. Ma un’altra domanda, nel frattempo, sorge spontanea: perché in tanti sono disposti a credere l’inverosimile o perlomeno a farsi prendere dal dubbio che l’inverosimile accada? Sicuramente il discredito di cui gode la politica ha un peso determinante, ma non può giustificare l’adesione incondizionata ad una bufala, fatta di una accozzaglia di imprecisioni e distorsioni della realtà. Emblematico il caso recentissimo della foto taroccata con due miliardari come il campione sportivo Magic Johnson e l’attore americano Samuel L. Jackson, seduti su una panchina a Forte dei Marmi, fatti passare per migranti, con vestiti firmati a spese dello Stato italiano. Una responsabilità nel costruire mentalità a senso unico ce l’hanno anche i social i cui algoritmi, pensati per uno scopo commerciale (ti faccio vedere proprio il paio di scarpe di tuo gusto, simili a quelle che hai cercato in rete la settimana scorsa), propongono a chi la pensa in un certo modo solo informazioni o notizie (verificate o meno, poco importa) che ti confermano nelle tue convinzioni. Occorre sottrarsi a queste trappole, occorre aprire la mente, occorre coltivare il dubbio e la curiosità di capire come davvero stanno le cose, magari spendendo qualche minuto del proprio tempo per fare qualche ricerca (sarebbe bastata.una verifica in rete sul Codice della Strada o sul numero dei senatori…). Ne va dalle nostra democrazia e del nostro vivere in comunità. Se no, a breve, crederemo che gli asini volano e che la Terra è piatta e il Sole gira intorno ad essa. Giuro, l”ho letto su Facebook!
Pubblicato il 26 Agosto 2017