La conversione in legge del decreto Milleproroghe, approvata oggi in via definitiva alla Camera, contiene anche misure specifiche che riguardano il nostro territorio. Innanzitutto, è stato approvato il cosiddetto “pacchetto sisma”, le misure relative alle aree del cratere del terremoto del 2012. Sono, quindi, legge la proroga fino alla fine del 2017 della sospensione dei mutui accesi dai privati sulle case ancora inagibili; la proroga fino al 2018 della sospensione del pagamento delle rate dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti agli Enti locali; la proroga al 2019 delle cosiddette Zone franche urbane; la proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli edifici ancora inagibili fino al 31 dicembre 2018; e il taglio del 50% delle risorse che i Comuni dell’area del cratere devono versare al Fondo di solidarietà (per un risparmio complessivo per quelli emiliani di 4,5 milioni di euro). Ancora una volta grazie al lavoro congiunto delle Amministrazioni locali, della Regione e della squadra di parlamentari emiliani del Pd siamo riusciti a dare risposte concrete alle aspettative e alle richieste espresse dai cittadini, dalle imprese e dalle associazioni che vivono e lavorano nell’area del cratere sismico. Se avessimo riaperto il testo ad altri emendamenti, come richiesto dalle opposizioni per affrontare altre questioni (su cui il Governo ha giustamente preferito aprire tavoli a parte, come taxi e ambulanti) il decreto sarebbe scaduto e avremmo gettato nell’incertezza cittadini, imprese e comuni. Se oggi arrivano queste risposte al cratere dell’Emilia e quindi solo grazie al Pd e al Governo, non certo ad altri. Il dibattito interno al partito, per quanto importante, non ci distoglie dal lavoro quotidiano del Parlamento. Anche la norma che riguarda la direttiva Bolkestein sull’assegnazione degli spazi pubblici al commercio ambulante ha una ricaduta diretta sui nostri territori, perché, se è vero che contiene una proroga al 2018 per l’entrata in vigore del provvedimento, preserva comunque gli accordi già raggiunti. La proroga è stata prevista per quelle aree, come Roma ad esempio, in cui la situazione è ancora nel limbo non essendo stata adeguatamente gestita, ma salva i percorsi che, invece, sono già in fase di attuazione. In Emilia-Romagna, sono state le stesse associazioni, oltre che gli Enti locali, a chiederci di non interrompere i bandi già predisposti sulla base di accordi condivisi e concertati tra i diversi soggetti coinvolti.
Pubblicato il 23 Febbraio 2017