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Bastico e Ghizzoni (PD): sulla formazione dei docenti la Gelmini ritorna a Gentile

“Questo governo e la Gelmini non rinunciano alla propaganda e alla politica degli annunci per vendere il fumo di un arrosto che non c’é. Si danno infatti per approvate e vigenti norme ancora in corso di approvazione. Così è anche per il regolamento della formazione iniziale dei docenti” dichiarano la sen. Mariangela Bastico, responsabile nazione scuola PD, e l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo PD Commissione istruzione della Camera.
“La ministra ha scelto la ribalta del meeting di Comunione e Liberazione per annunciare le sue proposte, senza attendere il parere obbligatorio delle commissioni parlamentari. Ma si sa, per la Gelmini e l’esecutivo le regole della democrazia sono fastidiosi orpelli. Diversi i punti critici del regolamento del ministro della Pubblica Istruzione. Ad esempio si ha la pretesa di formare un insegnante elementare che dovrebbe essere “forte su tutti i saperi” in linea con il maestro unico ma in contraddizione con la multidisciplinarità che caratterizza i saperi del nostro tempo – così come si sacrifica la didattica rispetto ai saperi disciplinari, affidandola al solo anno di tirocinio”.
“La proposta della Gelmini è destinata a fallire perché orientata a formare esperti della materia piuttosto che bravi insegnanti: insomma, da tempo è noto che chi sa non è detto che sappia insegnare. Mentre la scuola deve poter contare su docenti motivati, esperti della propria materia e aggiornati nelle metodologie dell’insegnamento. Dopo la riforma del liceo classico e scientifico, anche sulla formazione dei docenti la Gelmini ritorna a Gentile. Stupisce, infine, l’enfasi della ministra sulla immaginifica scomparsa del precariato: apprezziamo che il regolamento abbia assunto una proposta del PD di formare un numero di docenti pari al fabbisogno necessario, ma non si possono ignorare le migliaia di precari della scuola che attendono una risposta – ora- alle loro legittime attese. Chiudere gli occhi davanti al problema del precariato non significa risolverlo, ma solo farlo scomparire dall’orizzonte di un governo irresponsabile.”

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