“Gli istituti superiori di studi musicali italiani meritano quell’attenzione che, fino ad ora, non è stata loro garantita con la necessaria continuità”: la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, condivide le ragioni della protesta, indetta per la giornata di sabato 13 febbraio, a cui ha aderito anche l’istituto musicale “Vecchi-Tonelli”. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni:
“La mia storia professionale è intrecciata alla nascita dell’Istituto superiore di studi musicali “Vecchi-Tonelli”. Da assessore alla cultura di Carpi lavorai alla trasformazione dell’ex istituto pareggiato Tonelli alla unificazione con il Vecchi di Modena, per dare vita a un unico istituto di alta formazione. Non è solo per antica affezione, però, che condivido le ragioni della protesta indetta per la giornata di sabato 13 febbraio dagli istituti superiori musicali italiani a cui ha aderito anche la scuola modenese. Gli istituti superiori di studi musicali – così come le Accademie d’Arte – sono un pezzo prezioso, molto qualificato e fortemente internazionalizzato del nostro sistema di alta formazione. Vengono studenti da tutto il mondo per seguire i corsi di canto e strumento nelle scuole italiane. Eppure, nonostante l’altissimo livello didattico e di apprendimento, negli anni, questi istituti sono stati oggettivamente trascurati. Pensiamo solo che la legge Berlinguer del 1999, ultimo provvedimento complessivo per il settore, non conta ancora, a distanza di 16 anni, tutti i decreti attuativi. Purtroppo, l’attenzione verso questo settore è stata altalenante, in termini di progettualità politica e culturale. Nell’ultima Legge di stabilità per il 2016, è vero, sono stati introdotti alcuni specifici provvedimenti a sostegno del sistema: agli studenti dei conservatori e dei licei musicali, infatti, viene assegnato un contributo una tantum di mille euro per l’acquisto di uno strumento nuovo (con un limite complessivo di 15 milioni di euro) e sono stati previsti 5 milioni di euro in più per gli istituti superiori di studi musicali ex pareggiati, come il nostro Vecchi-Tonelli. Risorse, quindi, sono state stanziate, ma non sono ancora sufficienti per recuperare il gap di attenzione passato. Il Partito democratico ha già preso precisi impegni per dare risposte su alcuni punti concreti: il rinnovo dell’organo consultivo dell’intero sistema (CNAM), scaduto da tre anni; l’emanazione del decreto attuativo per la messa a ordinamento dei bienni e il riconoscimento dei diplomi accademici di secondo livello; un piano pluriennale per la statizzazione dei conservatori pareggiati. Con la “Chiamata alle arti” un’agenda di lavoro e metodologica per gli istituti dell’alta formazione artistica e musicale è già stata stabilita, ora si tratta di applicarla con ritmi serrati. Questi Istituti meritano quell’attenzione che, fino ad ora, non è stata loro garantita con la doverosa continuità per assicurare ai giovani e al Paese la necessaria qualità formativa e per realizzare un ulteriore sviluppo del sistema”.