Si chiama «Per l’autonomia e la dignità delle donne nel Pd e nella società italiana» è il patto di autonomia e di unità che le donne del Pd hanno stretto in vista del Congresso, già sottoscritto da alcune centinaia di iscritte ed elettrici (e sottoscrivibile sul sito www.partitodemocratico.it, area Pari Opportunità). Esso discende da una duplice consapevolezza: 1) Del fatto che il PD è un partito nuovo, che sta costruendo ora la sua identità e la sua cultura politica, e che noi vogliamo segnare la sua progettualità e il suo radicamento col nostro punto di vista e con la nostra legittima aspirazione a vedere riconosciute autorevolezze, competenze, responsabilità nella sua costruzione; 2) Della insufficiente considerazione di cui hanno goduto finora le nostre proposte e la nostra attività. La regola del 50% della presenza femminile che ha segnato la nascita del Pd è stata disattesa proprio per i massimi organismi dirigenti ed esecutivi e per le liste.
Per questo abbiamo preso la parola con l’orgoglio del nostro essere e delle nostre proposte. Diciamo a voce alta che occorre cambiare; che va ampliata la sfera di autonomia e di potere di cui godiamo, con maggiori spazi nei luoghi della decisione e regole più rigorose per farle rispettare. Da qui in avanti sarà forte e chiaro il nostro no a decisioni che escludono interi pezzi della classe dirigente femminile e liquidano culture e punti di vista di genere. Sappiamo che la forza delle donne in un partito politico si costruisce attraverso la condivisione, la relazione, l’unità sugli obiettivi fondamentali. E noi indichiamo con chiarezza i nostri valori irrinunciabili: autonomia, libertà, solidarietà, eguaglianza, democrazia paritaria, laicità, diritti, rispetto della dignità delle donne, merito. Siamo di fronte a un Paese tra i più diseguali in Europa, che non cresce, che è fanalino di coda per l’occupazione femminile, per la scarsità dei servizi pubblici, per la ridotta mobilità sociale e capacità di innovazione.
I nostri antitodi sono la democrazia paritaria e la crescita della presenza femminile sul mercato del lavoro, nelle professioni, nelle carriere. A questo puntano le nostre proposte sulla famiglia, sulla salute delle donne, il nostro disegno di legge di iniziativa popolare, su cui stiamo raccogliendo le firme, su occupazione femminile, conciliazione fra lavoro e maternità e condivisione del lavoro di cura. Non parliamo più di quote, ma di un obiettivo più ambizioso: di eguale responsabilità di donne e di uomini nella costruzione delle istituzioni della democrazia, di condivisione dello spazio pubblico da parte dei due generi, di riconoscimento pieno della legittimità del desiderio di potere pubblico da parte delle donne. Nelle ultime vicende legate al premier è emersa una concezione delle donne come oggetto d’uso, che ci riporta a epoche in cui la donna era corpo da esibire o da possedere, soggetto da tenere sotto controllo. Noi rifiutiamo con sdegno tale immagine e proponiamo un rovesciamento della gerarchia dei valori, impegnandoci perché tutte le forze politiche assumano il rispetto delle donne e la valorizzazione delle capacità femminili come principi fondanti. Infine, il nostro impegno contro la violenza sulle donne: la nostra ispirazione sono i documenti dell’Onu, per i quali essa va eliminata perché vanifica il godimento dei diritti umani fondamentali.
Su questa base, noi donne del Pd ci impegniamo a continuare a tessere un filo forte che ci tenga unite nel pluralismo anche durante e dopo il Congresso, per ritrovarci insieme e conquistare nuovi traguardi dentro il Partito e nella società.
L’Unità, 26 agosto 2009