Il diritto allo studio e i diritti degli studenti sono stati al centro del dibattito di uno dei tavoli organizzati nell’ambito della due giorni su Università e Ricerca voluta dal Pd nazionale, a Udine. A coordinare questo tavolo è stata chiamata la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, promotrice di proposte di legge, risoluzioni e interrogazioni su queste tematiche. “L’Italia – ha detto l’on. Ghizzoni – deve recuperare questo gap che la pone fanalino di coda, in Europa e tra i Paesi Ocse, per numero di studenti universitari e laureati e per investimenti nei diritto allo studio”.
Come raddoppiare il numero dei laureati e come garantire diritti sociali eguali su tutto il territorio nazionale per la popolazione studentesca universitaria: nel corso della due giorni che il Pd nazionale ha organizzato, a Udine, sui temi dell’Università e della Ricerca, si è parlato anche di diritto allo studio e diritti degli studenti. A coordinare il tavolo sul diritto allo studio è stata la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, autrice di proposte di legge, risoluzioni e interrogazioni su questi temi. “La discussione è partita dal fatto che i dati relativi a questo ambito sono sconfortanti – conferma Manuela Ghizzoni – Negli ultimi cinque anni le immatricolazioni in Italia sono calate del 14%. Siamo fanalini di coda, in Europa e in ambito Ocse, sia per numero di studenti che per numero di laureati. Inoltre ad un livello alto di tasse universitarie corrisponde una bassa erogazione di borse di studio”. L’obiettivo, quindi, deve essere innanzitutto quello di raddoppiare il numero dei laureati: “Per recuperare il gap con l’Europa – spiega l’on. Ghizzoni – occorre aumentare in tempi rapidi il numero dei laureati, in modo da innalzare il livello medio di competenze e formazione della popolazione, per rafforzare i diritti di cittadinanza e stimolare l’innovazione del sistema produttivo e delle professioni. Occorre lavorare affinché l’accesso alla formazione terziaria sia consapevole, accompagnato e privo di ostacoli accademici e sociali”. Tra le azioni proposte: rafforzare i programmi di orientamento alle scelte che gli studenti medi devono affrontare dopo il conseguimento del diploma; valorizzare i tirocini e la formazione professionalizzante universitaria e post-universitaria; rafforzare ed estendere gli interventi di diritto allo studio; garantire maggiore equità nella contribuzione studentesca; individuare modalità per contemperare il numero programmato ai corsi di studio con la necessità di aumentare il numero di studenti e laureati; introdurre incentivi per la buona didattica e una quota di finanziamento premiale agli atenei che investono in servizi per contrastare la dispersione e l’abbandono universitario. “Accanto a queste azioni, che se messe in pratica potrebbero contribuire fattivamente ad aumentare la popolazione studentesca, – conclude Manuela Ghizzoni – occorre garantire diritti sociali eguali per tutti gli studenti sul territorio nazionale e definire norme, incentivi e sanzioni per un vero e proprio welfare degli studenti universitari. Solo così gli studenti potranno smettere di percepire il mondo universitario come privo regole certe e diritti di cittadinanza”.