“Per questo governo un ragazzo in meno a scuola è un problema in meno, perché allieva il bilancio dello Stato, per noi è uno sfregio al futuro”. Con questo motivazione l’on. Manuela Ghizzoni e i parlamentari del PD hanno aderito alla manifestazione dei precari della scuola organizzata dai Cip (Comitati insegnanti precari) e dalla Rete dei docenti precari contro la manovra di finanza pubblica del Governo Berlusconi, svoltasi ieri a piazza Montecitorio.
Oltre all’on. Ghizzoni, la delegazione del Pd era composta dai ministri dell’Istruzione, degli Affari regionali e delle Politiche giovanili del Governo ombra, Maria Pia Garavaglia, Mariangela Bastico e Pina Picierno e dai deputati Maria Coscia, Letizia De Torre, Caterina Pes, Rosa De Pasquale e Dario Ginefra.
I tagli alla scuola sono deleteri, perché riportano il Paese indietro negli anni e non tengono conto del fatto che la scuola, l’università e la ricerca costituiscono il sistema pubblico per riavviare la crescita sociale ed economica del Paese.
La manovra che il Governo si appresta ad approvare, con il voto contrario delle opposizioni, è una vera e propria mattanza per la scuola: si tagliano 87 mila docenti e 43 mila dipendenti amministrativi (Ata), si mette a repentaglio l’autonomia didattica e si introduce in modo del tutto surrettizio una riforma che fa un passo in dietro rispetto alle norme introdotte dal governo Prodi che stabilendo l’elevamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni ha dato l’opportunità a tutti i ragazzi e ragazze di acquisire livelli omogenei di saperi e competenze.
Il combinato disposto di tagli e modifiche legislative rende molto concreto il rischio che la nostra scuola pubblica peggiori qualitativamente e si caratterizzi per la presenza di un doppio binario formativo, con percorsi didattici di serie ‘A’ e di serie ‘B’, soprattutto nella formazione professionale.
Le proteste dei precari contro i tagli agli organici previsti dal Governo, contro l’aumento degli alunni per classe, contro i tagli sul sostegno per gli studenti diversamente abili sono coerenti con le posizioni che il Pd ha assunto in Parlamento per contrastare la manovra economica di Tremonti, ed è per questo che i parlamentari del PD hanno voluto portare la propria adesione e avviare un percorso di ascolto con tutti i soggetti appartenenti al mondo della scuola.
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