Erano passate solo poche ore dalla terribile scossa che sei anni fa aveva devastato la città dell’ Aquila, che dalla Consulta Provinciale dei Volontari di protezione civile modenese era già pronta una lista di volontari pronti a partire. «Non era importante avere un gran numero di volontari – afferma Roberto Ferrari, neo eletto presidente della consulta, in quei giorni tra i responsabili della segreteria – occorrevano specialisti nel rispetto della regola d’ oro del “chi fa checcosa”, infatti il coordinamento modenese, di concerto con gli altri della Regione, fornì una rosa di nominativi pronti a partire immediatamente con la Colonna Mobile della nostra Regione. E fu così che appena dopo 18 ore dall’ evento – continua il presidente – alla colonna mobile regionale veniva affidato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, il paese di Villa Sant’ Angelo, poco meno di un migliaio di abitanti, ma dove già nelle prime ore si contavano 14 morti, e fu così che i volontari modenesi di concerto con gli altri, approntarono immediatamente il campo d’ accoglienza per il ricovero dei residenti».
Nel corso di tutta la giornata del 6 aprile, alla segreteria della consulta continuavano ad arrivare le adesioni dei volontari da parte di tutte le organizzazioni di volontariato rappresentate dalla consulta, più di trenta Dopo il paese di Villa Sant’ Angelo ai volontari dell’ Emilia Romagna venne affidato anche Sant’ Eusanio Forconese, fino al massimo sforzo operativo di Piazza d’ Armi a l’ Aquila. «Sotto l’ allora presidente della consulta, Claudio Gatti, i volontari modenesi furono oltre 200 per circa 4mila giornate/uomo, dall’ indomani dell’ evento fino a metà ottbre dello stesso anno con lo smantellamento del campo. E’ certamente grande motivo d’ orgoglio – conclude il neo presidente – rappresentare uomini e associazioni che hanno dato grande prova di competenza e solidarietà»
Pubblicato il 7 Aprile 2015