Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil scuola, il regolamento appena varato scatenerà polemiche, specie per l’insegnamento della religione?«In quanto regolamento non introduce delle novità sostanziali. Ma proprio per questo il ministero poteva evitare lo scontro con la giustizia amministrativa sull’ora di religione e aspettare che la questione giungesse a sentenza definitiva. Io credo, tuttavia, che la protesta nella scuola non scoppierà su questo».
E su cosa, invece?
«Sulla vertenza dei precari. Mi spiego: intanto per ora sono precari tutti, dal momento che la circolare sulle assunzioni che doveva già essere pubblicata, di fatto non c’è. Ma quella si farà. Quanto a precari in senso stretto, i numeri dicono tutto: i tagli prevedevano 42 mila insegnanti e 15 mila dipendenti amministrativi in meno. Ci sono stati i pensionamenti, ci sono state 16 mila immissioni in ruolo, ma i conti non tornano e alla ripresa scuola 18 mila lavoratori resteranno a spasso».
Senza un posto per tutto l’anno?
«Certamente senza un posto per ora. Ma se la situazione non cambia queste persone, da anni nella scuola e con un’età media di 41 anni, rischiano proprio di essere espulse dal sistema dell’istruzione».
Il sindacato che farà?
«Vogliamo, intanto, che porti a dei risultati il tavolo aperto con il ministero e con l’Inps sulla questione dei lavoratori della scuola che rischiano la disoccupazione. Nel frattempo non staremo fermi: ci sarà una forte mobilitazione, con scioperi forse, ma anche con occupazioni simboliche delle scuole. L’autunno non sarà una stagione tranquilla, ma non per responsabilità nostre».
La Stampa, 21 agosto 2009
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