Con l’approvazione dell’Italicum il diritto di voto degli studenti Erasmus è più vicino. Il disegno di legge con la riforma elettorale, che è stato approvato ieri in seconda lettura dal Senato e che torna ora alla Camera per il terzo giro parlamentare, consente a chi si trova all’estero per motivi di studio, lavoro o salute di votare per corrispondenza. Se verrà confermata anche a Montecitorio, la misura – introdotta con il via libera in aula lunedì a un emendamento firmato da tre senatori del Pd (Cociancich, Marcucci e Del Barba) – permetterà a circa 25mila ragazzi impegnati nel programma di scambio per studenti di esercitare il loro diritto di voto. Stando alla stima di Esn Italia che ha espresso ieri tutta la sua soddisfazione per la scelta di Palazzo Madama.
L’emendamento del Pd
Stando alla norma possono votare per corrispondenza nella Circoscrizione estero (ma solo per un’unica consultazione elettorale) i «cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n. 470». Un diritto che in base sempre allo stesso comma 1, viene esteso i familiari conviventi con i cittadini di cui al primo periodo. Per farlo – spiega il comma 2 – gli aspiranti elettori dovranno presentare domanda al comune di iscrizione elettorale entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, indicando anche l’indirizzo postale al quale inviare il plico elettorale e un’autocertificazione attestante il possesso dei requisiti richiesti dalla norma. Il comune interessato dovrà inviare tutti i dati al Viminale che avrà poi 28 giorni per avvisare la Farnesina. Toccherà infatti al ministero degli Affari esteri trasmettere agli uffici consolati competenti i nominativi degli elettori.
La soddisfazione di Esn Italia
In una nota Erasmus Student Network Italia – che è presente in 50 atenei e nei mesi scorsi aveva lanciato il progetto #GenerazioneSenzaVoto – ha espresso tutta la sua soddisfazione per una misura che consentirà a 25mila studenti di votare: «Per i più si tratta di un piccolo emendamento all’Italicum; allo stesso tempo la modifica rappresenta una vera e propria rivoluzione per quella fetta di giovani italiani che ogni anno investe tempo e denaro per la propria formazione in un altro Paese». Per il presidente Carlo Bitetto «le nostre istanze sono state finalmente ascoltate, il Senato ha dimostrato di non essersi dimenticato dei giovani che investono per formarsi all’estero e ha dato una bella risposta. Adesso attendiamo – ha concluso – che la Camera faccia la sua parte».