E’ stato avviato formalmente l’iter che porterà all’adozione di una legge di riordino del sistema della protezione civile. Nella giornata odierna, infatti, la proposta di legge di riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile, sottoscritta da oltre 70 deputati del Pd, è stata incardinata alla Camera, in Commissione Ambiente, con l’intervento della relatrice Raffaella Mariani. “Finalmente – dicono i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni, Edoardo Patriarca e Matteo Richetti – un intervento complessivo di riordino normativo dell’intera materia, come ci hanno chiesto con forza gli amministratori delle zone colpite, a più riprese, in questi anni, da successive calamità naturali”. Ecco la loro dichiarazione:
«La legge fondamentale in materia risale al 1992, costituisce ancora la cornice normativa in fatto di gestione delle emergenze, ma da allora si sono stratificate numerose norme emanate in conseguenza di singoli eventi. Lo abbiamo visto anche noi, nelle nostre terre, prima con il sisma, poi con le trombe d’aria, e poi ancora con l’alluvione: in Italia manca una normativa chiara a cui fare riferimento non solo per la fase dell’emergenza, ma anche per quella successiva del ritorno alla normalità delle comunità. L’obiettivo della proposta di legge di riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile è quello di coniugare semplificazione e sempre maggiore efficacia a tutela della sicurezza dei cittadini e dei loro beni primari, ricercando la maggiore coerenza possibile tra strumenti nazionali e regionali, per garantire certezza e omogeneità nelle risposte concrete date alle comunità colpite, valorizzando allo stesso tempo l’apporto indispensabile del volontariato organizzato e del sistema pubblico di Protezione Civile. Puntare di più sulla prevenzione ci permetterà di superare la logica delle continue emergenze in cui i territori più fragili caratterizzati da una particolare frequenza di eventi calamitosi hanno vissuto gli ultimi anni. A questo si deve aggiungere la certezza delle risorse per la ricostruzione e dei tempi di intervento del sistema pubblici. Insomma finalmente al lavoro per un intervento complessivo di riordino normativo dell’intera materia, come ci hanno chiesto con forza gli amministratori delle zone colpite, a più riprese, in questi anni, da successive calamità naturali».