Troppo spesso, spenti i riflettori delle cronache, ci si dimentica degli eventi, anche se hanno avuto effetti devastanti. Ma noi non abbiamo dimenticato l’alluvione che ha colpito il territorio di Modena un anno fa. Non abbiamo dimenticato il sacrificio di Oberdan Silvioli, travolto dalla forza dell’acqua: ha perso la vita mentre portava soccorso.
Non abbiamo dimenticato la disperazione dei cittadini che di nuovo perdevano tutto, proprio mentre provavano a rialzarsi dalle conseguenze del terremoto del maggio 2012, e che in quelle zone colpì fortissimo.
Due eventi tragici dalla portata devastante, che però non hanno piegato i modenesi. E tutti, davvero tutti, hanno fatto la propria parte perché il modenese riemergesse dal fango.
E a distanza di un anno cominciamo a raccogliere qualche frutto del lavoro comune grazie anche al sistema locale che si è coordinato nei suoi diversi livelli istituzionali, si è messo in ascolto continuo delle istanze dei cittadini ed è stato in costante rapporto con i rappresentanti del territorio e con il governo nazionale .
Il DL n. 74 cosiddetto “Modena” del maggio 2014 ha messo a disposizione 210 milioni per la messa in sicurezza degli argini, per risarcire i danni subiti dalle imprese e per il ripristino delle opere pubbliche. Di questi, 50 milioni sono stati destinati al risarcimento dei danni subiti dai privati.
Un decreto legge emanato nella consapevolezza che mai nessun territorio aveva dovuto affrontare le conseguenze del sisma, dell’alluvione e delle trombe d’aria.
Certo, molto resta comunque da fare per sanare una ferita che segnerà per sempre questo territorio.
Ma giovedì prossimo poseremo una pietra importante per la ricostruzione del modenese e dei tanti territori colpiti dalle calamità. Giovedì prossimo, comincia infatti l’iter per dotare il nostro Paese di una legge, proposta dal PD a prima firma Chiara Braga, su come affrontare le fasi di emergenza e della ricostruzione. Una legge nazionale affinché alle conseguenze delle calamità naturali si diano risposte organiche e uguali su tutto il territorio nazionale. E’ il modo migliore per ricordare Oberdan Savioli e le tante vite, troppe, che le calamità ci hanno rubato.
Pubblicato il 19 Gennaio 2015