Campioni del mondo. Sport? No, qui lo sport non c’entra, anche se «nelle briciole di tempo sottratte all’Informatica, qualche tiro in campo lo faccio e soprattutto a una bella corsa non rinuncio», dice Francesco Mikulis Borsoi, 17 anni, nonno di origini greche, mamma statunitense, papà di Conegliano Veneto. È lui il caposquadra dei cinque studenti del Liceo «Brocchi» di Bassano del Grappa che dalla provincia di Vicenza sono volati in Olanda, a Nordwijk, e lì, nella sede del centro europeo di ricerca spaziale (Estec), si sono aggiudicati la finalissima di «Zero Robotics»: il concorso, ideato dal Mit di Boston con il patrocinio di Nasa ed Esa, che ha visto ragazzi di tutto il mondo impegnati nella programmazione di satelliti in miniatura.
In gara giovani arrivati da tutta Europa, Stati Uniti, Messico. Hanno vinto gli italiani di un Istituto di provincia che vanta «docenti e ragazzi di valore», afferma il preside Giovanni Zen, puntualizzando che l’insegnante di Informatica del liceo è precaria, ha 37 anni, lavora al Brocchi da sei e lui ha fatto di tutto pur di non perderla. La prof Marta Corà è alle stelle come i suoi ragazzi. «Li seguo al meglio — racconta — ma il merito è tutto loro. Sono bravi, appassionati, studiosi. Hanno spinto per partecipare al concorso internazionale, lavorando giorno e notte».
Il gruppo dei talenti di Bassano è composto da sei allievi («in Olanda sono andati in cinque, uno si è fatto infortunato il giorno prima»): cinque hanno 17 anni e frequentano la IV liceo, indirizzo Scienze Applicate; uno, più grande di un anno, la V. I concorrenti di «Zero Robotics» dovevano programmare satelliti in miniatura. Per la finalissima, che vedeva in collegamento con l’Olanda tre giudici/astronauti — Olegovna Serova (Roskomos), Samantha Cristoforetti (Esa) e Barry E. Wilmore (Nasa) — la vittoria era subordinata alla creazione del miglior codice per satelliti artificiali.
Un trionfo per i ragazzi di Bassano. Ma tutta l’Italia si è fatta onore: in terza posizione si sono classificati gli studenti dello scientifico «Cecioni» di Livorno. «Questa è la buona scuola di cui andare fieri», commenta il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. «Mi auguro che questi giovani non vengano bruciati ma valorizzati nel nostro Paese», aggiunge il preside Zen, elencando i nomi della squadra: Francesco Mikulis Borsoi, Leonardo Cattarin, Andrea Cracco, Massimiliano Mocellin, Carlo Zen, Giacomo Zonta. Il futuro? Qualcuno li vedrebbe astronauti. Ma i loro progetti sono più stanziali. Francesco confida che gli piacerebbe, dopo la laurea in Ingegneria informatica, metter su un laboratorio in proprio. «Così — spiega — potrò assecondare i miei ritmi, conciliare lavoro e privato». Andrea si immagina ricercatore. Dopo il liceo, si iscriverà a Bio-Informatica a Verona. Per inciso, è Medaglia d’Argento alle Olimpiadi di Informatica. E la professoressa Corà svela: «I miei allievi non staccano mai, stanno già pensando alla prossima competizione».
In gara giovani arrivati da tutta Europa, Stati Uniti, Messico. Hanno vinto gli italiani di un Istituto di provincia che vanta «docenti e ragazzi di valore», afferma il preside Giovanni Zen, puntualizzando che l’insegnante di Informatica del liceo è precaria, ha 37 anni, lavora al Brocchi da sei e lui ha fatto di tutto pur di non perderla. La prof Marta Corà è alle stelle come i suoi ragazzi. «Li seguo al meglio — racconta — ma il merito è tutto loro. Sono bravi, appassionati, studiosi. Hanno spinto per partecipare al concorso internazionale, lavorando giorno e notte».
Il gruppo dei talenti di Bassano è composto da sei allievi («in Olanda sono andati in cinque, uno si è fatto infortunato il giorno prima»): cinque hanno 17 anni e frequentano la IV liceo, indirizzo Scienze Applicate; uno, più grande di un anno, la V. I concorrenti di «Zero Robotics» dovevano programmare satelliti in miniatura. Per la finalissima, che vedeva in collegamento con l’Olanda tre giudici/astronauti — Olegovna Serova (Roskomos), Samantha Cristoforetti (Esa) e Barry E. Wilmore (Nasa) — la vittoria era subordinata alla creazione del miglior codice per satelliti artificiali.
Un trionfo per i ragazzi di Bassano. Ma tutta l’Italia si è fatta onore: in terza posizione si sono classificati gli studenti dello scientifico «Cecioni» di Livorno. «Questa è la buona scuola di cui andare fieri», commenta il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. «Mi auguro che questi giovani non vengano bruciati ma valorizzati nel nostro Paese», aggiunge il preside Zen, elencando i nomi della squadra: Francesco Mikulis Borsoi, Leonardo Cattarin, Andrea Cracco, Massimiliano Mocellin, Carlo Zen, Giacomo Zonta. Il futuro? Qualcuno li vedrebbe astronauti. Ma i loro progetti sono più stanziali. Francesco confida che gli piacerebbe, dopo la laurea in Ingegneria informatica, metter su un laboratorio in proprio. «Così — spiega — potrò assecondare i miei ritmi, conciliare lavoro e privato». Andrea si immagina ricercatore. Dopo il liceo, si iscriverà a Bio-Informatica a Verona. Per inciso, è Medaglia d’Argento alle Olimpiadi di Informatica. E la professoressa Corà svela: «I miei allievi non staccano mai, stanno già pensando alla prossima competizione».