“L’Intercity Scaligero è stato soppresso perché aveva pochi passeggeri. In ogni caso “i collegamenti tra Carpi e Roma restano assicurati nelle medesime fasce orarie, attraverso interscambio nelle stazioni di Modena o Bologna”. Questa, in sostanza, la risposta data dal ministro Matteoli all’interrogazione presentata dagli on. Ghizzoni e Miglioli del PD. “Una risposta – commenta l’on. Ghizzoni – che mi lascia profondamente insoddisfatta perché burocratica nello stile e non condivisibile nel merito.
La soppressione dell’Intercity, infatti, se è vero che provoca meno disagi nella fascia oraria mattutina, crea invece grosse difficoltà la sera, quando costringe i pendolari a utilizzare il trasporto su gomma. A tutto questo si aggiungono i disagi denunciati quotidianamente dai viaggiatori per i frequenti ritardi e la scarsa qualità di un servizio ferroviario che in molti casi utilizza ancora vecchie littorine, scomode e senza aria condizionata.
In ogni caso – continua la parlamentare del PD – cittadini e istituzioni hanno saputo della soppressione dell’Intercity dalla stampa, a dimostrazione del fatto che le Ferrovie dello Stato non sanno intrattenere relazioni con i territori e con i loro rappresentanti. Ricordo che durante la precedente legislatura fu istituito un tavolo con le regioni, il governo e le FFSS con il compito di integrare al meglio il trasporto nazionale con quello locale. Era quindi auspicabile che qualunque decisione in merito al trasporto ferroviario fosse presa in quella sede che ha svolto la sua funzione fino al cambio di governo. Dopodiché si è deciso di tagliare i treni senza alcun preavviso.
Ora il governo dice di essere disponibile a riattivare il tavolo di concertazione. Ce lo auguriamo e controlleremo affinchè il governo mantenga la promessa. Ribadiremo – conclude l’on. Ghizzoni – la necessità di un lavoro congiunto al tavolo bipartisan convocato dal presidente della Provincia con l’auspicio che anche i colleghi del centrodestra si facciano carico del problema e si crei un fronte comune per garantire il diritto alla mobilità di migliaia di cittadini”.
Modena, 10 Luglio 2008