Cercansi storici dell’arte under 30. Il decreto cultura varato dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana e firmato ieri dal presidente Giorgio Napolitano fa un passo verso i giovani laureati in discipline relative a beni e ad attività culturali. Hai 29 anni? Puoi essere assunto nei musei, nelle biblioteche, negli archivi che da anni soffrono di carenza di organico causa spending review. E questo in deroga ai limiti imposti alle amministrazioni diverse dai beni culturali.
Contratti a tempo determinato, certo, ma sicuramente una chance per tanti ragazzi che con la laurea in tasca e la passione per l’arte sono costretti troppo spesso a ripagare su lavori che diano un minimo di sicurezza. E adesso questo minimo di sicurezza arriva dal decreto Cultura e Turismo trasmesso alla Camera. Oltre alla spinta all’occupazione giovanile, introduce un credito d’imposta (“Art bonus”), del 65 per cento per le donazioni a favore di interventi di manutenzione e restauro di beni culturali pubblici; musei, siti archeologici e biblioteche pubblici; teatri pubblici e fondazioni lirico sinfoniche.
Tra gli impegni voluti dal ministro della Cultura e del Turismo Dario Franceschini quello di proteggere i «tesori di famiglia» naturali e culturali che l’Italia possiede in quantità lottando anche contro il degrado urbano, rafforzando le misure per ridare decoro ai monumenti. Le concessioni ad attività commerciali in spazi antistanti i luoghi di cultura potranno essere revocate, anche in deroga ai regolamenti regionali, e se non sarà possibile trasferire le bancarelle o i camion-bar in altre aree che possano garantire una pari remunerazione, il titolare della concessione sarà indennizzato («nel limite massimo di un dodicesimo del canone annuo dovuto», come recita l’articolo 4 del decreto).
Mai più camion al Colosseo, dunque. Quando è arrivato Obama li hanno fatti spostare, poi sono tornati. Adesso dovranno trovare un altro posto. «Grazie a un semplice procedimento amministrativo, ha spiegato il ministro Franceschini, i sindaci e le soprintendenze potranno revocare le autorizzazioni ad ambulanti, camion bar, e bancarelle vicine ai monumenti. Si tratta – continua il ministro – di un meccanismo efficace e non penalizzante per i commercianti, che saranno indirizzati in altri luoghi o indennizzati, ma che serve a mettere ordine a quel caos che vediamo tutti i giorni nei pressi delle nostre eccellenze culturali. I casi del Colosseo, di Pompei, di Piazza S. Marco e degli Uffizi sono sotto gli occhi di tutti e dimostrano l’urgenza di questa norma che sarà applicata in tutta Italia». Lotta ad ambulanti e abusivi, dunque.
«Lo scopo di questa norma è condivisibile – ha commentato la sovrintendente al polo museale fiorentino, Cristina Acidini -. A Firenze, nelle vicinanze degli Uffizi abbiamo solo due banchi, ed uno nei pressi della Galleria dell’Accademia. Vedremo con quali modalità e dispositivi di legge, nuovi e già esistenti, potremo far rispettare la disposizione».
La Stampa 01.06.14