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Interrogazione al ministro Franceschini sulle risorse per gli archivi

Condivido la proposta di ARCH.I.M. Archivisti in Movimento, tanto da farne oggetto di interrogazione al ministro competente. Grazie per l’iniziativa che avete intrapreso, a difesa del patrimonio archivistico, della professione degli archivisti e della memoria delle comunità.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

GHIZZONI, PICCOLI NARDELLI – Al Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo – Per sapere – Premesso che:

gli istituti archivistici svolgono l’importante funzione di tutela, conservazione e fruizione del patrimonio documentario; ad essi, pertanto, è anche affidato un ruolo irrinunciabile nella valorizzazione e promozione della storia, della cultura e dell’identità sia locale sia nazionale;
a fronte di tale funzione dal rilievo costituzionale, dal mondo archivistico – segnatamente da ARCH.I.M. Archivhisti in Movimento – arriva l’appello urgente affinché adeguate risorse siano assegnate ai fabbisogni di detti istituti dato che, ad oggi, i finanziamenti costringono a gestioni inadeguate da punto di vista culturale, scientifico, didattico o addirittura a chiusure (con grave danno per la tutela del patrimonio), mentre in molti Comuni ed altri enti pubblici, gli archivi, storici e correnti, versano in condizioni di degrado e senza personale, strutturato o a contratto, adeguato a trattare documenti ai quali, oltre all’interesse ed al valore storico-patrimoniale, è affidata la certezza dei diritti delle comunità locali;
gli ambiti di investimento negli archivi pubblici, che offrirebbero significative opportunità di lavoro di medio-lungo periodo per professionisti qualificati, dovrebbero riguardare: il recupero del gap strutturale in termini di lavori specialistici (catalogazioni, ordinamenti e inventari di migliaia di archivi, redazione di altri strumenti di corredo, incremento delle attività di digitalizzazione e pubblicazioni scientifiche); implementare le banche dati disponibili sui siti internet degli istituti; incrementare la dotazione strumentale ordinaria (attrezzature informatiche e strumenti per la digitalizzazione, acquisto di software dedicati già tarati su standard descrittivi internazionali); ampliare il numero dei collegamenti al Sistema Archivistico Nazionale; restaurare e/o consolidare le sedi storiche degli istituti di conservazione; ammodernare impianti, sale di consultazione e depositi di conservazione, nonché attivare coperture wireless; internazionalizzare l’offerta culturale con una diffusa rete di servizi attivi direttamente attraverso la rete internet; promuovere l’attività di valorizzazione, didattica, espositiva;
l’incremento dei servizi archivistici può concorrere significativamente ad innalzare l’attrattività turistico-culturale del Paese e tradursi in un indotto economico per il territorio e introdurre, in maniera sistematica, il concetto di turismo di studio che in Paesi, come la Germania e l’Inghilterra, è una voce economica importante;
una concreta opportunità per dare seguito a quanto espresso in premessa potrebbe arrivare dall’imminente programmazione del PON Cultura 2014-2020;

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Se il ministro interrogato valuti, nell’ambito della programmazione del PON Cultura 2014-2020, l’opportunità di riconoscere agli Archivi la dignità di Attrattori culturali e come tali indicarli tra i beneficiari dei Fondi UE e destinare così a questo settore, riconosciuto come patrimonio culturale pubblico, risorse adeguate.