I parlamentari modenesi Baruffi, Ghizzoni e Vaccari sul dl Modena varato dal Governo. Il Consiglio dei ministri, nel pomeriggio di oggi, ha adottato l’atteso decreto legge recante misure urgenti in favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione del 19 gennaio scorso. Nel provvedimento è previsto l’indennizzo al dei danni subiti per una somma di 210 milioni, 160 nel 2014 e 50 nel 2015 . “Si tratta di una risposta concreta al disagio che famiglie e imprese stanno tuttora vivendo – spiegano i parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari – che riconosce la specificità dell’emergenza modenese. Manca l’istituzione di una zona franca urbana per la quale il Governo si era impegnato in Parlamento. Bene dunque il decreto ma noi non desisteremo e ci faremo trovare pronti quando il provvedimento approderà in Parlamento”. Ecco la dichiarazione di Baruffi, Ghizzoni e Vaccari:
“Siamo soddisfatti anzitutto perché si tratta di un provvedimento specifico che riconosce nei fatti la peculiarità dell’emergenza modenese: un territorio colpito in venti mesi da due calamità necessita di un provvedimento ad hoc che ora c’è. Nel decreto è contenuta la risposta più importante e più attesa, quella dell’indennizzo per i danni subiti da famiglie e imprese. Per quanto ci riguarda si tratta di una risposta essenziale, che consentirà a tutti i cittadini danneggiati di vedersi riconosciuti e risarciti i danni provocati dall’alluvione. Riteniamo tuttavia che si tratti ancora di un risultato parziale rispetto alle nostre richieste: manca infatti l’intervento fiscale per le zone terremotate. L’Esecutivo si era preso questo impegno, lo aveva dichiarato in Aula, aveva accolto l’ordine del giorno sottoscritto da Manuela Ghizzoni e il Parlamento aveva approvato la mozione presentata da Davide Baruffi. L’istituzione di una zona franca urbana è una risposta coerente ed adeguata alle pesanti difficoltà con cui combattono le piccolissime imprese del cratere sismico. Bene dunque il decreto, benissimo il risarcimento dei danni ma noi non desisteremo anche sul nodo fiscale. Ci faremo trovare pronti quando il provvedimento (o un altro possibile) approderà in Parlamento per chiedere quanto il Governo si è impegnato a riconoscere alla nostra comunità, sia al territorio terremotato che quello colpito dall’alluvione”.