Il governo non parla ancora di federalismo, dopo averlo promesso in campagna elettorale, ma toglie oltre 2,2 miliairdi di euro ai comuni. Penalizzando in primis le regioni del nord, Lombardia, Veneto e Piemonte.
L’uno-due dell’abolizione dell’ICI e del blocco delle aliquote sull’addizionale comunale Irpef toglie ai comuni grandi e piccoli le principali fonti di finanziamento, costringendoli a presentarsi col cappello in mano al ministero dell’economia.
L’Ufficio Studi della Cgia di Mestre a fronte del blocco delle aliquote ha misurato comune per comune il risparmio medio che ciascun contribuente registrerà e le perdite relative per gli enti locali a fronte dell’applicazione di questo provvedimento. Il blocco introdotto nelle settimane scorse dal Governo Berlusconi si tradurrà nel 2009 in un risparmio medio per ciascun contribuente di 74 euro. Per contro però i sindaci si troveranno nelle casse comunali meno risorse per 2 miliardi 214 milioni di euro.
“Sia chiaro – spiega Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – quella elaborata altro non è che un’ipotesi del tutto teorica”.
Per capire ancor meglio la situazione, la Cgia di Mestre ha anche stilato una classifica del gettito versato ai Comuni dall’applicazione di questa imposta. Le più penalizzate sono le amministrazioni lombarde, dove il gettito perduto a fronte del blocco delle aliquote Irpef poteva arrivare sino a 651 milioni di euro. Seguono a distanza i comuni veneti (195 milioni di euro), quelli piemontesi (181 milioni di euro), quelli emiliano-romagnoli (173 milioni di euro) e quelli laziali (172 milioni di euro).
M.L.
Pubblicato il 6 Luglio 2008
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