“In occasione della Festa della donna ribadiamo la necessità della modifica dell’Italicum”. Le parlamentari modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Cècile Kyenge e Giuditta Pini sono tra le firmatarie della lettera aperta, promossa dalla coordinatrice nazionale delle Democratiche Roberta Agostini, con cui, trasversalmente, le parlamentari chiedono che nella nuova legge elettorale, ora in discussione alla Camera, venga garantita l’equa rappresentanza dei generi. ““Non possiamo pensare che la questione “legge elettorale” – confermano Ghizzoni, Kyenge e Pini – sia chiusa senza prevedere norme capaci di garantire nuovi spazi alle donne. Quest’anno l’8 marzo delle democratiche non può che essere all’insegna della “democrazia paritaria”.
“Un 8 marzo che festeggiamo ribadendo il nostro impegno a varare una nuova legge elettorale che preveda regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle Istituzioni”: le deputate Pd modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Cécile Kyenge e Giuditta Pini sono tra le firmatarie della lettera aperta, promossa dalla coordinatrice nazionale delle Democratiche Roberta Agostini, con cui, trasversalmente, le parlamentari chiedono ai segretari e ai leader dei partiti che nella nuova legge elettorale venga garantita la democrazia paritaria. “In queste ore – si legge nella lettera – si sta discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine italiane. Siamo consapevoli dell’importanza e della necessità di approvare nuove regole che presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l’efficienza del nostro sistema politico. Siamo altresì convinte – concludono le parlamentari firmatarie dell’appello – che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all’articolo 3 e all’articolo 51 della Costituzione”. “Non possiamo pensare che la questione “legge elettorale” – confermano Ghizzoni, Kyenge e Pini – sia chiusa senza prevedere norme capaci di garantire nuovi spazi alle donne. Quest’anno l’8 marzo delle democratiche non può che essere all’insegna della “democrazia paritaria”.