POLEMICHE Il presidente della Conferenza delle Regioni Errani: «Il governo dice una cosa e ne fa un’altra». Sull’allarme sanità: «Commissariamenti sbagliati». Azzerate le risorse per il fondo sulla non autosufficienza.
«Il rapporto con il governo? Molto critico e negativo». «Il federalismo? Stanno facendo tutt’altro ». Per non parlare dell’«inesistente leale collaborazione con gli enti locali, previsto dalla Costituzione». A parlare non è un pasdaran dell’opposizione ma Vasco Errani, il presidente della Conferenza delle Regioni. Che accusa: «La contestazione al finto spirito federalista dell’esecutivo, in sede di Conferenza, è stata unanime».
Le Regioni sono sul piede di guerra e non la mandano a dire. In particolare, spiega Errani, rivendicano di aver ottenuto un «cambiamento radicale dell’impostazione dell’originario Piano casa governativo. Le norme precedentemente previste erano in deroga alle leggi nazionali e ai regolamenti edilizi. Ora invece devono essere inserite nell’alveo dei sistemi urbanistici del territorio».
Un paletto significativo, risultato di un serrato confronto con l’esecutivo. Un governo che, però, continua con un’impostazione ipercentralista che accentra le competenze e procede a man bassa con i commissariamenti. Altro che valorizzazione dei localismi: si avallano scelte di deregulation molto rischiose per il territorio e l’assetto urbanistico delle città; si preannunciano nuove colate di cemento e un aumento del consumo del territorio che vede incombere la tracimazione degli interessi dei palazzinari. E le Regioni, ad oggi, appaiono uno degli ultimi baluardi istituzionali.
«Non è più passata la commerciabilità del 20 per cento in più di cubatura, comunque attuabile solo fuori dai centri storici», rivendica il presidente della Conferenza delle Regioni. Altro fronte caldo, la sanità. Il governo ha appena commissariato le Regioni Campania e Molise. «Una scelta sbagliata: siamo di fronte a un atto che, almeno a partire dalle basi di partenza, ha avuto un esito diverso a seconda delle Regioni in questione », dice Errani. In pratica, una scelta indotta dal colore politico dell’ente locale.
«C’è un documento riservato del governo sull’allarme della sanità – riferisce il Governatore emiliano -, ma quest’allarme lo abbiamo lanciato da tempo proprio noi. La verità, quella che non dicono, è che lo stanziamento del governo è sottostimato». Un futuro fosco, se solo si pensa alla situazione difficile di molte altre Regioni e di cosa potrebbe accadere con la riduzione dei finanziamenti in un comparto così delicato e dal forte impatto sociale.
«Berlusconi ha firmato un impegno sul patto sulla salute, ma non è stato fatto più nulla. Siamo stufi della politica degli annunci: noi non stiamo facendo una battaglia per il potere, ma ci stiamo scontrando con l’esecutivo perché, scaricando su di noi, rende più difficile le vita ai cittadini». Ecco rivelata la strategia del centrodestra.
«All’opinione pubblica comunicano che è tutto a posto. Ma non lo è affatto. Un esempio? Hanno annunciato che non verrà tolto un euro al sociale. Ebbene: per il 2010 per il fondo per la non autosufficienza sono stanziati zero euro. Zero. Sono stati tagliati fondi alla Protezione civile e contro i disastri meteo e ambientali. Come si fa a dire “tutto a posto” davvero non lo so». Un tradimento vistoso del principio federalista che, se da un lato vede un pesante dirottamento di risorse sull’asse sud-nord, dall’altro lascia incombere un pericolo ancora più inquietante.
«Andiamo verso l’abbandono completo del Meridione. Uno scenario pericolosissimo », denuncia l’ex senatore e ora capogruppo Prc alla Provincia di Napoli, Tommaso Sodano. «Certo, come centrosinistra saremmo più forti se avessimo bene amministrato, ma a un governo così “nordista” non si risponde certo con ricette di bottega casereccia come l’asse Bassolino-LoieroPoli Bortone. La priorità è investire sulla riconversione ecologica dell’economia e la tutela del territorio. Ma il governo pensa solo al nucleare. Assurdo».
da Terranews.it