Caro Direttore,
In occasione del numero speciale con cui l’Unità festeggia il Novantesimo Anniversario della sua fondazione, intendo unire la mia voce a quella di quanti oggi ricordano la lunga storia del quotidiano da lei diretto. Sono lieto di rendergli omaggio per il contributo offerto alla causa delle istituzioni democratiche, al di là del personale ricordo delle mie collaborazioni, a partire da anni lontani, al dibattito politico sulle pagine de l’Unità.
In questi novant’anni, l’Unità è stata testimone, e spesso anche protagonista, delle vicende che hanno segnato la storia del nostro paese. Fondata da Antonio Gramsci nel pieno della lotta contro l’instaurarsi del regime fascista, essa ha traversato in clandestinità i duri anni della dittatura, rinascendo a nuova vita durante la Resistenza e la guerra di liberazione. Dal 1945 è stata uno strumento importante – malgrado vincoli politici, limiti culturali e fuorvianti schemi ideologici – dell’educazione alla rinnovata democrazia di vaste masse popolari, che ha via via, nei decenni repubblicani, accompagnato in un cammino positivo, seppur segnato da un’aspra dialettica politica e sociale, verso importanti traguardi di crescita economica, progresso sociale e maturazione culturale e ideale.
Per queste ragioni auguro a lei e a tutta la Redazione di riuscire ad affrontare – con sguardo attento e mente limpida – lo sforzo quotidiano di indagare e raccontare la complessa realtà del nostro paese, mentre sono in corso fenomeni profondi di trsformazione e innovazione del mondo dell’informazione. Al contempo, in una fase in cui forte è la crisi della politica e della sua capacità di entrare in contatto con ampie fasce di cittadini, auspico che l’Unità sappia concorrere alla formazione di una rinnovata coscienza civile, e ad una forte rinascita della partecipazione politica.
Con i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro
Giorgio Napolitano
da www.unita.it