Qualcosa sta cambiando nel patto repubblicano che tiene insieme maggioranza e opposizione e le vede divise radicalmente sulle scelte politiche, ma unite nella tutela delle istituzioni e della loro libera funzionalità democratica.
Oggi il Movimento 5Stelle esce da questo patto, inaugurando un’opposizione di sistema. Nudi di politica, per il rifiuto ostinato di entrare in relazione con gli altri per un cambiamento possibile, i grillini vivono di campagna elettorale permanente, spettacolarizzando la decadenza del Paese fino a scommettere su un collasso istituzionale, indifferenti ai rischi per la democrazia.
Tutto ciò porta a privilegiare i mezzi sui fini riducendo la politica a conflitto, lo Stato a nemico, il Parlamento a teatro eroico dell’opposizione. È il rifiuto dell’atto politico (faticoso, ma utile a smuovere le cose) in nome del gesto politico che consuma se stesso mentre si compie, in un salto permanente nel cerchio di fuoco.
Questa trasfigurazione estetica punta sul superamento di ogni distinzione tra destra e sinistra, perché tematiche tradizionalmente progressiste possano essere emulsionate in format nichilisti: proponendo al cittadino esasperato un corto-circuito permanente capace soltanto di produrre cenere politica, però dopo l’illusione di un bagliore consolatorio, col botto finale.
Bisogna sapere che di questo si tratta, non d’altro. Un’illusione rivoluzionaria che si nutre di disprezzo per la democrazia. Alla quale si può rispondere solo con un cambiamento autentico che restituisca legittimità alla politica, e fiducia ai cittadini.
La Repubblica 01.02.14
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