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12 luglio 2009: Commemorazione del 65° Anniversario dell’Eccidio dei 67 Martiri di Fossoli

Il 12 luglio 1944, 67 internati politici, prelevati dal vicino Campo di concentramento di Fossoli (presso Carpi), furono trucidati dalle SS naziste all’interno del vicino poligono di tiro di Cibeno. Le vittime provenivano da 27 diverse province italiane, avevano diversa estrazione sociale e rappresentavano le varie anime dell’antifascismo (per saperne di più clicca qui).
Come ogni anno, l’Amministrazione comunale di Carpi, l’ANED, l’ANPI Sezione di Carpi, la Fondazione ex campo Fossoli, il Comitato per la Memoria del Città di Carpi hanno organizzato una cerimonia per ricordare le vittime e la brutale strage.
Io voglio farlo postanto la lettera aperta che, qualche giorno fa, la Presidente dall’ANPI di Modena Aude Pacchioni ha inviato ai parlamentari modenesi: una lettera importante, che attualizza il sacrificio dei martiri di Fossoli e di quanti lottarono per i valori di libertà, eguaglianza, solidarietà e giustizia poi sanciti dalla nostra Costituzione

«Ai DEPUTATI e SENATORI ELETTI
nella Provincia di Modena.
Non appaia irriguardoso ciò che mi permetto di chiedere a nome dell’ANPI di Modena, che come è noto, è una Associazione di 5.500 aderenti antifascisti e partigiani.
Siamo appena usciti dal pericoloso tentativo di falsificare la storia attraverso una proposta di legge che intendeva parificare ai combattenti per la libertà i repubblichini di Salò, provvedimento ritirato per le proteste suscitate nel Paese e perché antistorico, ora siamo di fronte a due provvedimenti di legge che in modo eclatante ignorano i valori e gli indirizzi contenuti nella nostra Costituzione.
Mi riferisco alle leggi: sulla “sicurezza” e sulle “intercettazioni”.
Nella legge sulla sicurezza si esprime una volontà punitiva verso l’immigrato. L’Istituzione del “reato di clandestinità” punisce indistintamente il delinquente e il neonato, il bravo lavoratore, costretto a lavorare in nero, la badante e il nulla facente. Tutto ciò ha molto il sapore di “leggi speciali” di infausta memoria e già viste in Italia.
Nel d.d.l. sulle “intercettazioni telefoniche” si può, anche in questo caso, individuare un atto contro la libertà di Stampa e informazione e nel contempo un intralcio all’azione delle autorità preposte a perseguire chi delinque.
Sotto il nome di “difesa della vita privata dei cittadini” si frena con le intercettazioni telefoniche la possibilità di individuare responsabilità e colpevoli e si colpiscono i giornalisti. Anche ciò richiama alla mente leggi di antico stampo.
Signori Deputati e Senatori voi rappresentate i cittadini modenesi che, come è noto, hanno tratti caratteristici, da tutti riconosciuti. Sono generosi, ospitali, altruisti, ma gelosi e convinti democratici e strenui difensori della democrazia. Democrazia che per essere tale deve poggiare sui principi Costituzionali.
Queste due provvedimenti non paiono certo in sintonia con questi valori e principi.
Prendo atto On.le Giovanardi che Lei cerca di mettere una toppa, in quanto ha capito cosa succede alle migliaia di famiglie che hanno bisogno di una persona che assista i nonni o i genitori. Permetta però una domanda: perché non è intervenuto, Lei Sottosegretario alla famiglia, a convincere i suoi colleghi a cambiare quel testo? Un testo gravissimo, punitivo verso gli immigrati. Non poteva insistere a respingere l’assurdo principio: immigrato uguale clandestino uguale delinquente?
Signori Deputati e Senatori eletti queste “leggi speciali” vanno subito cambiate o bloccate. Opponetevi. Opponetevi con dignità ad eventuali ricatti con ricorso al voto di fiducia. In discussione non è il governo ma la dignità nazionale, il rispetto della persona e i suoi diritti, il carattere Costituzionale della democrazia italiana.
Distinti saluti.
La Presidente
Aude Pacchioni»

per leggere la risposta dei parlamentari modenesi alle considerazioni di Aude Pacchioni, clicca qui

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