“L’approvazione oggi in Senato del dl contro il femminicidio è un fatto positivo per le donne, perché abbiamo messo un altro tassello, dopo la ratifica della Convenzione di Istanbul”. E’ il commento a caldo della vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, all’approvazione da parte dell’Aula di Palazzo Madama del decreto legge contro il femminicidio.
Il Dl, che con il voto di oggi diventa legge dello Stato, ha ricevuto il via libera con 143 sì, 3 no e nessun astenuto.
“Si tratta di un primo passo di un percorso che deve assolutamente continuare – ha aggiunto Fedeli – nella consapevolezza della sua complessità: la lotta alla violenza di genere va affrontata da un punto di vista culturale, economico, sociale. Tutto ciò nella consapevolezza che servono serie azioni di prevenzione strutturali, di lungo termine. Anche per questo è stato fondamentale ampliare, attraverso il lavoro parlamentare, la parte del dl sul piano d’azione contro la violenza sessuale e di genere, ascoltando davvero e coinvolgendo le associazioni di donne, i centri antiviolenza, i diversi soggetti che da anni operano per il contrasto alla violenza contro le donne. Sono primi passi. Al Senato, procederemo celermente alle altre attuazioni legislative coerenti e conseguenti ai ddl già presentati. Sempre avendo come punto di riferimento le donne, la loro libertà e la loro autodeterminazione”.
Per la senatrice democratica Francesca Puglisi “questo decreto è un concreto passo avanti per il contrasto al femminicidio e mette a disposizione nuove risorse per varare con i centri anti violenza un nuovo piano di azione”, mentre la senatrice Rosa Maria Di Giorgi ha sottolineato che si tratta “dell’’inizio di un cammino verso una legge completa, che affronti il tema della cultura del rispetto verso le donne, della prevenzione, e quindi dell’educazione alla differenza di genere”.
“Si registra ancora una volta – ha fatto notare la parlamentare democratica – l’intollerabile atteggiamento dei 5 Stelle che hanno cercato di bloccare il decreto in aula, come se la violenza contro le donne e il dramma del femminicidio non li riguardassero”.
A proposito dei contenuti della legge, la senatrice Pd Emilia De Biasi ha evidenziato “l’importanza di aver predisposto in linee generali un piano anti violenza, un intervento cioè di sistema, non esclusivamente penale o sociale, ma una strada compiuta, capace di intervenire sui diversi aspetti del problema”.
Inoltre, la senatrice democratica ha sottolineato “l’innovazione rappresentata dall’intervento terapeutico sui maltrattanti. Vi sono protocolli di cura sperimentati da avanguardie volenterose, che lavorano nelle carceri italiane: si tratta di persone di altissima professionalità che hanno scelto di occuparsi della riabilitazione oltre le demagogie della castrazione chimica, poiché sappiamo che il problema sta nella testa dei maltrattanti”.
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