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“La voglia di riscatto”, di Massimo Adinolfi

Il decreto è un primo, importante segnale. Per anni scuola e università sono scivolati a margine delle politiche di governo e dell’attenzione pubblica, oppure sono stati interessati da propositi di riforma confusi, accompagnati da una sempre più accentuata diminuzione delle risorse, a sua volta coperta da una aggressiva quanto velleitaria ideologia meritocratica. Come se il problema della scuola italiana stesse esclusivamente nel permettere ai migliori di eccellere, con buona pace di tutti gli altri. Come se non fosse invece necessario recuperare la centralità della vita scolastica nei processi educativi, nella considerazione delle famiglie, nel tessuto sociale del Paese. Ci sarà tempo per analizzare nel dettaglio il provvedimento varato ieri, che interviene su diversi aspetti del pianeta scuola: dal caro-libri, che si cerca di contenere, agli interventi per l’edilizia scolastica, che possono rappresentare solo il primo passo di un piano più generale e di stanziamenti più cospicui. Dal fondo per le borse di studio per studenti universitari, che si incrementa (anche se di poco) alla lotta alla dispersione scolastica, che questo decreto prova a rilanciare (anche se, di nuovo, 15 milioni non sono certo un intervento risolutivo). Il piano di immissione degli insegnanti, peraltro, attende ancora di essere definito nel dettaglio. Ma, detto ciò, quel che conta è l’impegno generale del governo a mettere mano a una materia su cui per troppo tempo ha prevalso una logica penalizzante, se non addirittura punitiva, nella convinzione che la scuola italiana fosse un vasto continente di sprechi diffusi, eccessivamente sindacalizzato e pesantemente ideologizzato, da riportare quindi sotto gli standard di razionalità e efficienza che l’imperativo tecnocratico dei nostri tempi prova a dettare in ogni ambito del sociale: che si tratti di scuola o di ospedali, di cultura o di salute, tutto ciò che è pubblico essendo per principio giudicato inefficiente, bisogna, questa è la parola, razionalizzare. Il che equivale a ridurre le spese, efficientare, sburocratizzare, professionalizzare e, in ultima analisi, selezionare, in uno spirito competitivo che appartiene ai dettami concorrenziali del mercato, ma che nulla o poco dovrebbe avere a che fare con i progetti educativi e formativi di un’istituzione scolastica. C’è uno stanziamento, nel decreto di ieri, che merita di essere segnalato a questo proposito. Si tratta, anche in questo caso, di pochi milioni, dieci per l’esattezza, destinati a finanziare l’ingresso gratuito per i docenti nei musei e nei siti culturali. Non è cosa da poco: non certo dal punto di vista della cifra, ma dal punto di vista della direzione che il provvedimento si sforza di indicare. Immaginiamo infatti cosa possa significare presentarsi presso la biglietteria di un museo e, in forza di un tesserino da impiegato pubblico, vedersi riconosciuto il diritto di visitare gratuitamente una mostra: non equivale automaticamente a far parte di una casta di privilegiati? Sembra che finalmente il governo a questo domanda si sia attrezzato per rispondere di no, e che voglia anzi consentire all’insegnante che torna a frequentare i musei con soldi pubblici, e non con piccole economie tolte a un bilancio familiare sempre più magro, di rispondere che quella visita è importante, per il docente certo ma anche per il discente, che troverà in aula, l’indomani mattina, un professore non solo o non tanto più preparato, ma più invogliato a trasmettere ai propri allievi il gusto della scoperta, il piacere del bello e del vero, il valore della cultura. Il corpo docente rischia in questi anni di apparire formato da sfigati incapaci di farsi valere nella giungla del mercato e perciò imbucatisi nella scuola. Con questo decreto possiamo perlomeno augurarci che i docenti ricomincino ad apparire per quel che sono e che devono essere: un pezzo essenziale della classe dirigente del Paese. Aiutiamo l’Italia se restituiamo loro la dignità e il rilievo che la loro funzione merita.

L’Unità 10.09.13

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“Decreto scuola: aspettiamo il testo ufficiale”, di R.P.

L’impressione che si ha, leggendo il lunghissimo comunicato del Ministero sul decreto scuola varato oggi dal Governo è che si sia scelta la strada di infilare nel provvedimento un bel po’ di temi e argomenti, per dare l’idea di un consistente pacchetto-scuola.
In questo modo sulla stampa quotidiana di domani 10 settembre intere pagine saranno dedicate al pacchetto e l’opinione pubblica avrà l’idea che davvero il Governo si sta impegnando sulla questione.
Ma, ad una prima analisi, inevitabilmente sommaria e superficiale del provvedimento, appare abbastanza chiaro che a fronte di disposizioni di sicuro interesse per famiglie e alunni, ci sono diverse dimenticanze oltre che alcune ipotesi di intervento che lasciano perplessi.
Nelle prossime ore entreremo più nel dettaglio, per ora incominciamo con le prime osservazioni che già stanno circolando nei forum e nei social network.
Intanto è chiaro che nel decreto non c’è nulla sulla questione di “Quota 96” mentre l’accenno al problema dei docenti inidonei sarà tutto da verificare quando sarà noto il testo definitivo del provvedimento.
Ciò che maggiormente colpisce, però, è l’estrema frantumazione della spesa(peraltro modesta).
Ci sono per esempio 10milioni di euro per l’aggiornamento: detto così si dovrebbe essere contenti, ma bisognerà aspettare di leggere il testo ufficiale del decreto per capire da dove verranno reperiti i fondi.
Se si tratta di fondi aggiuntivi può anche andar bene, anche se poi a conti fatti 10milioni suddivisi fra le 9mila istituzioni scolastiche vuol dire poco più di mille euro per ciascuna scuola.
Il sospetto, però, è che si possa trattare di risorse della legge 440 e quindi in tal caso non ci sarebbe nulla da festeggiare.
Un discorso analogo vale per i 15 milioni di euro per la lotta alla dispersione
mentre bisognerà capire un po’ meglio da dove arrivano i 3 milioni per i progetti didattici che dovrebbero servire a valorizzare la didattica museale.
Per non parlare poi della sbandierata assunzione di 57 dirigenti tecnici vincitori di un concorso avviato più di 5 anni fa.
Insomma per fare una valutazione seria del provvedimento è meglio aspettare il testo, potrebbero esserci molte sorprese e parecchia delusione.

La Tecnica della Scuola 10.09.13

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Decreto scuola: “nuove” regole per i libri di testo, di R.P.

Il capitolo sui libri di testo contenuto nel decreto scuola è certamente quello che più di altri interessa direttamente alunni e famiglie.
I 5 punti elencati nel comunicato del Ministero meritano però di essere analizzati un po’ attentamente in modo da essere “decifrati” in modo corretto.
Intanto si dice che “per quest’anno scolastico gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti, purché conformi alle Indicazioni nazionali”.
Che significa questa formulazione ? Che lo studente può usare una edizione precedente del testo in adozione ? Ma se è un testo contenente esercizi e materiali antologici, la questione si complica e se invece è un testo di puro studio (per esempio un manuale di storia) la “concessione” appare pleonastica in quanto già ora questo è possibile.
Quanto poi all’impegno di spesa di 8 milioni di euro per l’acquisto da parte di scuole secondarie di libri di testo e e-book da dare in comodato d’uso agli alunni in situazioni economiche disagiate, forse sarebbe bene fare due conti.
Se il provvedimento dovesse riguardare solo la secondaria di secondo grado le scuole coinvolte sarebbero all’incirca 3.500 e se si invece si parla anche di secondaria di primo si arriva a 5.000 e anche più.
Con questi numeri gli 8 milioni di euro (2,7 nel 2013 e 5,3 nel 2014) si riducono nei fatti a 1.500 euro in media ciascuna.
Il decreto dovrebbe poi chiarire che i testi cosiddetti ‘consigliati’ potranno essere richiesti agli studenti solo se avranno carattere di approfondimento o monografico, ma non ci pare davvero una disposizione particolarmente significativa.
Si dice poi che “cambiano le regole sui tetti di spesa, d’ora in poi dovranno essere i dirigenti scolastici ad assicurarne il rispetto non approvando le delibere del collegio dei docenti che ne prevedono il superamento”.
A dire il vero questa disposizione esiste già e anzi è anche più rigorosa perché è previsto persino un controllo da parte dei revisori dei conti.
Infine viene introdotta la norma secondo la quale “l’adozione dei testi scolastici diventa facoltativa; i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materia”.
Anche in questo caso la norma non rappresenta affatto una novità: nella scuola primaria l’”adozione alternativa” era stata introdotta addirittura dalla legge 517 del 1977.

La Tecnica della scuola 10.09.10

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“Tutto il decreto punto per punto”, da Tuttoscuola
Ecco il pacchetto di misure dal titolo “L’Istruzione riparte” proposto dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza e approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

Per gli studenti e le famiglie

Welfare dello studente:

100 milioni per aumentare il Fondo per le borse di studio degli studenti universitari a partire dal 2014 e per gli anni successivi. Lo stanziamento è dunque consolidato e non temporaneo.
15 milioni vengono stanziati per il 2014 per garantire ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione. I fondi saranno assegnati sulla base di graduatorie regionali e serviranno per coprire spese di trasporto e ristorazione. Potranno accedere alle erogazioni gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
15 milioni spendibili subito per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado. Gli studenti potranno accedere a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi.
6 milioni per il 2014 per borse di studio destinate agli studenti iscritti alle Istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Le borse saranno erogate in base alla condizione economica e al merito artistico degli studenti. È prevista una graduatoria nazionale di assegnazione.
Libri di testo:

Per quest’anno scolastico gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti, purché conformi alle Indicazioni nazionali.
8 milioni complessivi (2,7 per il 2013 e 5,3 per il 2014) vengono stanziati per finanziare l’acquisto da parte di scuole secondarie (o reti di scuole) di libri di testo e e-book da dare in comodato d’uso agli alunni in situazioni economiche disagiate.
Cambiano le regole sui tetti di spesa: d’ora in poi dovranno essere i dirigenti scolastici ad assicurarne il rispetto non approvando le delibere del collegio dei docenti che ne prevedono il superamento.
I testi cosiddetti ‘consigliati’ potranno essere richiesti agli studenti solo se avranno carattere diapprofondimento o monografico.
L’adozione dei testi scolastici diventa facoltativa: i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materiali.
Lotta alla dispersione:

15 milioni (3,6 per il 2013, 11,4 per il 2014) per la lotta alla dispersione scolastica. Sarà avviato un Programma di didattica integrativa che contempla il rafforzamento delle competenze di base e metodi didattici individuali e il prolungamento dell’orario per gruppi di alunni nelle realtà in cui è maggiormente presente il fenomeno dell’abbandono e dell’evasione dell’obbligo, con attenzione particolare alla scuola primaria.
Orientamento degli studenti:

6,6 milioni (1,6 per il 2013 e 5 per il 2014) per potenziare da subito l’orientamento degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Sarà coinvolto nel processo l’intero corpo docente. Le attività eccedenti l’orario obbligatorio saranno opportunamente remunerate. Anche le Camere di commercio e le Agenzie per il lavoro potranno essere coinvolte. L’orientamento dovrà partire già dal quarto anno. Le scuole dovranno inserire le loro proposte in merito sia nel piano dell’offerta formativa che sul proprio sito.
Potenziamento dell’offerta formativa:

13,2 milioni (3,3 per il 2014 e 9,9 per il 2015) per potenziare l’insegnamento della geografia generale ed economica. Un’ora in più negli istituti tecnici e professionali al biennio iniziale.
3 milioni per il 2014 per finanziare progetti didattici nei musei e nei siti di interesse storico, culturale e archeologico. I bandi sono rivolti alle scuole, ma anche alle Università e alle Accademie delle Belle Arti e nelle Fondazioni culturali. Si potranno ottenere anche cofinanziamenti da parte di fondazioni bancarie o enti pubblici/privati o da altri enti che ricevono finanziamenti dal Miur.
Detrazioni fiscali al 19% anche per le donazioni a favore di università e istituzioni di Alta formazione artistica. Le donazioni dovranno riguardare innovazione tecnologica, ampliamento dell’offerta formativa, edilizia.
Parte del Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa sarà vincolato alla creazione o al rinnovamento di laboratori scientifico-tecnologici che utilizzano materiali innovativi.
Tutela della salute a scuola:

Ampliato il divieto di fumo a scuola: viene esteso anche alle aree all’aperto, ad esempio i cortili, che sono di pertinenza degli istituti. Vietato anche l’uso della sigaretta elettronica nei locali chiusi delle scuole.
Per il mondo della scuola

Continuità del servizio scolastico:

Cambia la procedura di assunzione dei dirigenti scolastici: saranno selezionati annualmente attraverso un corso-concorso di formazione della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
Nel frattempo, nelle regioni in cui i precedenti concorsi per dirigenti scolastici non si sono ancora conclusi, per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, saranno assegnati incarichi temporanei di presidenza a reggenti, assistiti da docenti incaricati. Questi ultimi saranno esonerati dall’insegnamento.
Sarà definito un piano triennale di immissioni in ruolo del personale docente, educativo ed ATA- Ausiliario tecnico e amministrativo per gli anni scolastici 2014/2016 (69mila docenti e 16mila Ata nel triennio). Il piano terrà conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno e dei pensionamenti.
E’ prevista l’assunzione di 57 dirigenti tecnici (i cosiddetti ispettori) per il sistema della valutazione vincitori dell’ultimo concorso. L’obiettivo è porre rimedio alla scopertura in organico che è di circa l’80%.
Si sblocca l’assunzione degli ATA da gennaio 2014.
Docenti di sostegno:

Per garantire la continuità nell’erogazione del servizio scolastico agli alunni disabili, si autorizza l’assunzione a tempo indeterminato di docenti di sostegno (oltre 26.000). Si darà così una risposta stabile a più di 52.000 alunni oggi assistiti da insegnanti che cambiavano da un anno all’altro.
Edilizia scolastica:

Per far fronte alle carenze strutturali delle scuole o per la costruzione di nuovi edifici le Regioni potranno contrarre mutui trentennali, a tassi agevolati, con la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Cassa depositi o con istituti bancari. Gli oneri di ammortamento saranno a carico dello Stato.
Dimensionamento:

A partire dall’anno scolastico in corso sarà un accordo in Conferenza Unificata, e non lo Stato, a definire i criteri e le modalità del dimensionamento scolastico.
Formazione dei docenti:

10 milioni per il 2014 per la formazione del personale scolastico. In particolare, la norma punta ad un rafforzamento delle competenze digitali degli insegnanti, della formazione in materia di percorsi scuola-lavoro e a potenziare la preparazione degli studenti nelle aree ad alto rischio socio-educativo.
Altri 10 milioni nel 2014 serviranno per l’accesso gratuito del personale docente di ruolo della scuola nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale.
Formazione Artistica musicale e coreutica:

3 milioni sono stanziati per il 2014 in favore degli Istituti superiori di Studi Musicali pareggiati al fine di garantire la continuità della didattica e rimediare alle loro difficoltà finanziarie.
Sempre per garantire la continuità didattica, i contratti a tempo determinato dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) attivati lo scorso anno accademico possono essere rinnovati per il successivo.
Per il sistema universitario e della Ricerca:

Misure di semplificazione:

Il cosiddetto bonus maturità è abrogato. Una commissione è attualmente al lavoro per definire proposte alternative per la valorizzazione del percorso scolastico.
A partire dall’anno accademico 2013/2014, l’importo dei contratti dei medici specializzandi è determinato a cadenza triennale e non più annuale. L’ammissione alle scuole di specializzazione avverrà sulla base di una graduatoria nazionale.
La durata del permesso di soggiorno degli studenti stranieri è allineata a quella del loro corso di studi o di formazione, nel rispetto della disciplina vigente sulle certificazioni degli studi e dei corsi formativi.
Qualità della ricerca scientifica:

Per valorizzare il merito e l’eccellenza nella ricerca, la quota premiale del fondo di finanziamento degli enti di ricerca (almeno il 7% del Fondo totale) è erogata, in misura prevalente, in base ai risultati ottenutinel procedimento di valutazione della qualità della ricerca (VQR).
Ricercatori, tecnologi e personale di supporto alla ricerca, per un massimo di 200 unità, potranno essere assunti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per attività di protezione civile, di sorveglianza sismica e vulcanica, nonché di manutenzione delle reti di monitoraggio.
Sono previste misure per facilitare l’assunzione di ricercatori e tecnologi da parte degli enti di ricerca.

TuttoScuola 10.09.10