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“America ferma i tuoi missili, sarebbe un inferno”, di Adolfo Pérez Esquivel

Pubblichiamo la lettera aperta del premio Nobel per la Pace al presidente degli Usa Barack Obama
La situazione in Siria è preoccupante e ancora una volta gli Stati Uniti si vogliono erigere a poliziotti del mondo, pretendendo bombardare la Siria in nome della “Libertà e dei Diritti Umani”. Il tuo predecessore George W. Bush nella sua follia messianica seppe strumentalizzare il fondamentalismo religioso per portare avanti la guerra in Afghanistan e Iraq. Lui dichiarava di parlare con Dio che gli diceva di attaccare l’Iraq per esportare la libertà nel mondo. Per la celebrazione del cinquantesimo anniversario di Martin Luther King, anche lui Premio Nobel per la Pace, hai detto che è necessario
realizzare il «sogno» della «mensa condivisa » che fu una delle espressioni più significativa della lotta per i diritti civili contro il razzismo nella prima democrazia schiavista del mondo. Luther King fu un uomo che diede la propria vita per donare la vita agli altri e per questo è un martire del nostro tempo. Lo uccisero dopo la Marcia su Washington perché denunciava, attraverso la disobbedienza civile, il governo americano per la guerra imperialista contro il popolo vietnamita. Realmente credi che attaccare ed invadere militarmente un altro popolo è un modo per contribuire a realizzare quel sogno?
Armare i ribelli per poi autorizzare la Nato non è una cosa nuova per il tuo Paese e i tuoi alleati. È vecchio anche il discorso sul dover invadere alcuni Paesi dopo averli accusati di possedere armi di distruzioni
di massa. Ricordo che alla fine in Iraq risultò essere falso. Il tuo Paese ha appoggiato il regime di Saddam Hussein che utilizzò le armi chimiche per annientare la popolazione curda e per combattere la Rivoluzione iraniana. In questo caso gli Stati Uniti non fecero nulla per sanzionarlo perché in quel momento eravate suoi alleati. Però ora pretendono di bombardare la Siria senza neanche attendere i risultati degli ispettori dell’Onu. L’uso delle armi chimiche è immorale e condannabile ma il tuo governo non ha nessuna autorità morale per giustificare il proprio intervento.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha dichiarato che un attacco militare in Siria potrebbe aggravare il conflitto. Papa Francesco ha chiesto a tutti di «globalizzare la pace» e ha lanciato
un appello per una giornata di digiuno e una veglia di preghiera, alla quale aderisco. Persino il tuo storico alleato, la Gran Bretagna, si è rifiutato (al meno per il momento) di participare al bombardamento.
Il tuo Paese sta trasformando la “Primavera araba” nell’inferno della Nato, provocando guerre nel Medio Oriente e scatenando il saccheggio delle corporazioni internazionali. Qual è l’obiettivo? L’acuto analista Robert Fisk ha dichiarato che gli obiettivi veri in realtà sono l’Iran e il rinvio del riconoscimento di uno Stato palestinese. Non si tratta dell’indignazione per la morte di centinaia di bambini siriani che vi spinge ad intervenire militarmente. Volete intervenire proprio ora che in Iran un governo moderato ha vinto le elezioni e che si potrebbe provare a dialogare? Questa politica è suicida per te e per il tuo Paese.
La Siria ha bisogno di una soluzione politica, non militare. Il popolo siriano, come qualsiasi altro, ha il diritto alla propria autodeterminazione e a costruire il proprio processo democratico. Obama, il tuo Paese non ha nessuna autorità morale per bombardare. Ancora meno dopo aver assassinato 220.000 persone in Giappone lanciando delle bombe di distruzione di massa. Obama non dimenticare mai che raccogliamo sempre ciò che seminiamo. Ogni essere umano dovrebbe seminare pace e umanità, ancor più un Premio Nobel per la Pace. Mi auguro che non finirai trasformando il “sogno di fratellanza” che anelava Martin Luther King in un incubo per i popoli e l’umanità.
Ti mando un saluto di Pace e Bene.
(Traduzione di Grazia Tuzi)

La Repubblica 06.09.13