Le graduatorie dei concorsi a cattedre che non saranno approvate definitivamente e pubblicate entro la fine del mese non potranno essere utilizzate per le immissioni in ruolo appena autorizzati: 11.268. E quindi, almeno per quest’anno, i vincitori di concorso rimarranno fuori e gli uffici dovranno continuare a scorrere le graduatorie dei concorsi del 2000 e, in alcuni casi, addirittura quelli del 1992.
Secondo quanto risulta a Italia Oggi, il 73% delle procedure concorsuali dovrebbe andare a buon fine entro il 31/08; il 22% rischia di andare fuori perché le prove orali non sono ancora state terminate, mentre il 5% è già matematicamente fuori tempo massimo. I ritardi sono concentrati in massima parte in Toscana e Sicilia. Ciò non vuole dire che i neovincitori rimarranno fuori per sempre. Dal ministero dell’istruzione rassicurano che dovranno attendere solo il prossimo anno. «Rimane comunque garantito per i vincitori del concorso indetto con D.D.G. 82/2012» si legge nell’allegato A della circolare applicativa del decreto sulle immissioni in ruolo «il diritto all’assunzione nel triennio di validità delle relative graduatorie di merito, in base al numero dei posti previsti nell’Allegato 1 del bando». É bene precisare che questa regola si applica però solo ed esclusivamente alle tipologie di posto o di cattedra per le quali le graduatorie del nuovo concorso ordinario non saranno approvate in via definitiva in tempo utile. In tutti gli altri casi il problema non si pone. Perché le nuove graduatorie sostituiranno quelle vecchie e i vincitori dei relativi concorsi andranno in cattedra già dal 1° settembre prossimo. Non tutto è perduto, però, per i vincitori delle selezioni che si sono svolte nelle regioni dove non si riuscirà a concludere in tempo le procedure. Le graduatorie dei nuovi concorsi, infatti, rimarranno in piedi 3 anni (sempre che dopo tre anni venga bandito un nuovo concorso un nuovo concorso, altrimenti la vigenza è sine die). E nei tre anni di vigenza, l’amministrazione garantirà comunque l’assunzione dei vincitori di concorso. Sempre che ci siano autorizzazioni ad assumere. Intendendo per vincitori coloro che, in quanto utilmente collocati in graduatoria, matureranno il diritto di essere immessi in ruolo fino alla concorrenza del numero dei posti o cattedre, che erano stati messi a concorso all’atto dell’emanazione del bando. Non è previsto il recupero per compensazione dalle graduatorie a esaurimento negli anni successivi, perché quest’anno (salvo esaurimento della vecchia graduatoria del concorso di riferimento) le immissioni in ruolo da concorso saranno effettuate comunque scorrendo la vecchia graduatoria (sempre che non sia stata approvata la graduatoria definitiva del nuovo concorso). Per quanto riguarda le procedure di utilizzo delle graduatorie, esse seguiranno la regola generale dell’alternanza. E dunque, il 50% delle immissioni in ruolo sarà effettuato traendo gli aventi titolo mediante lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi (vecchie o nuove che siano). Il restante 50% verrà effettuato tramite lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. In sede di individuazione degli aventi titolo all’assunzione e tempo indeterminato, gli uffici dovranno tenere conto delle riserve previste dalla legge 68/99 e delle priorità garantite della legge 104/92. Pertanto, il 50% delle assunzioni dovrà essere destinato agli invalidi e agli orfani per servizio, fino alla concorrenza, rispettivamente, del 7% e dell’1% dell’organico. E dopo avere individuato gli eventi diritto all’assunzione, le amministrazioni dovranno dare la priorità nella scelta della sede agli aspiranti che sono portatori di handicap oppure assistono un parente disabile. In ogni caso, le immissioni in ruolo non potranno essere effettuate sui posti e sulle cattedre dove gli uffici scolastici abbiano disposto l’utilizzazione di docenti in esubero, così come previsto dall’articolo 14, comma 17 del decreto legge 95/2012. A fronte di 25.367 posti in organico di diritto (e di 8095 esuberi), il ministero dell’istruzione attuerà 11.268 assunzioni:1274 saranno disposte nella scuola dell’infanzia (a fronte di 2822 cattedre vacanti e disponibili); 2161 nella scuola primaria (contro 4855 disponibilità e 89 esuberi); 2919 nella secondaria di I grado (7557 disponibilità e 357 esuberi); 3136 nella secondaria di II grado a fronte di 6881 disponibilità e 7445 esuberi); 68 educatori (contro 152 disponibilità e 96 esuberi).
da ItaliaOggi 27.08.13
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