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“I Sindacati in pressing subito risposte per i precari”, di Giuseppe Caruso

La lunga guerra. Combattuta sulla pelle dei precari. È quella che sembrano aver deciso di affrontare i ministri berlusconiani: nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì scorso hanno di fatto bloccato il via libera alla soluzione del problema dei precari nell’amministrazione pubblica. Nonostante, dal punto di vista ufficiale, lo stop al provvedimento sia arrivato per una questione di natura formale, vale a dire una richiesta di maggior approfondimento sul tema avanzata dai ministri del Pdl, è parso evidente che il vero motivo del tergiversare avesse un nome e cognome: Silvio Berlusconi. Il centro-destra continua così la sua pressione sull’esecutivo per ottenere l’agibilità politica (ma sarebbe meglio definirla impunità) del suo leader. Adesso si attende la nuova riunione del Consiglio dei ministri, fissata per domani. Lì si capirà fino a quanto è disposto a spingersi il Pdl. Un atteggiamento, quello del partito di Berlusconi, che non piace per niente ai sindacati. Che ricordano a più riprese come in ballo ci siano la bellezza di 150mila precari, che garantiscono di fatto il funzionamento della macchina statale e degli enti locali. «Se il governo lunedì (domani, ndr) non presenterà una soluzione certa per tutti i precari della pubblica amministrazione, la Cgil a settembre valuterà con la Cisl e la Uil un’immediata mobilitazione, per far capire a ministri ed ex ministri che spesso parlano senza conoscere il problema» spiega Rossana Dettori, segretario generale della Fp Cgil. «In un Paese che è già in profonda crisi economica» continua la Dettori «corriamo il rischio di aumentare l’esercito dei disperati. Sarebbe insopportabile non dare risposte a precari che da anni contribuiscono al funzionamento di servizi primari, dalle scuole ai pronto soccorso. Al di là di quel che dice Elsa Fornero, questi lavoratori non sono dei privilegiati, sono persone che da anni lavorano con contratti non definitivi. È inaccettabile che il Pdl usi questa vicenda per aumentare la tensione nella compagine governativa e per alzare il tiro su questioni che riguardano equilibri interni allo stesso Pdl e non certo i precari».

VIGILANZA Sulla stessa linea della Cgil sono Cisl e Uil. Giovanni Faverin, segretario generale della Fp Cisl, spiega di aspettarsi «una risposta importante sul tema dei precari della pubblica amministrazione e per le prossime settimane attendiamo una convocazione per discutere della calendarizzazione delle stabilizzazioni. Vigileremo sulle soluzioni, ma è già molto utile che il governo abbia deciso di affrontare la questione sapendo che dietro ci sono uomini e donne che fanno un lavoro utile per la comunità. Dobbiamo avviare un meccanismo che consentirà a enti grandi e piccoli di stabilizzare il personale precario, rispettando il patto di stabilità». Benedetto Attili, segretario generale della Uil per la Pubblica amministrazione, sottolinea che «se il provvedimento allo studio del Governo riguarderà solo 50mila precari, vuol dire che almeno 100mila persone rischiano di non vedersi rinnovato il contratto di lavoro che scadrà a dicembre. Ci risulta strano che dopo aver discusso ed esaminato diversi testi, ancora non si sappia quale soluzione sarà adottata. È un governo che non decide».

Giuseppe Caruso

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