Riceviamo dall’Associazione Unione Donne in Italia nazionale l’appello proposto in Francia a seguito dell’annullamento di un matrimonio da parte del Tribunale di Lille perchè la sposa non era vergine.
Insieme, tutte le donne, in questo mondo dai confini sempre più labili, devono fronteggiare le innumerevoli consuetudini con cui le culture e i governi si rafforzano a vicenda. Non ci sfugge che quanto abbiamo faticosamente conquistato in questi anni per affermare che siamo prima di tutto soggetti che si autodeterminano, può essere vanificato dal prevalere del patriarcato in tutte le sue forme, da quelle istituzionali a quelle religiose, in Italia come in Europa.
Per questo non possiamo e non vogliamo lasciare sole le donne che pur non essendo nate in Europa qui vogliono vivere e lavorare.
Come sole non devono restare le donne nate nei nostri Paesi da genitori stranieri e che da noi subiscono soprusi, maltrattamenti in nome di norme che ne limitano la libertà e i movimenti. Queste donne non hanno bisogno di tutela, nemmeno da parte nostra, ma di essere salvaguardate come donne e cittadine. Per questo sosteniamo l’iniziativa presa dall’Associazione Ni Putes Ni Soumises e invitiamo a firmare la petizione.
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