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I braccialetti bianchi mantengono l’impegno: approvata alla Camera la norma contro lo scambio elettorale politico-mafioso.

Dichiarazione di voto finale del capogruppo Roberto Speranza
Signor Presidente, onorevoli colleghi, è veramente per me un piacere e un orgoglio poter fare questa dichiarazione di voto a nome del gruppo del Partito Democratico. Voglio dirlo subito in premessa: al di là delle bandiere, oggi è veramente un bel giorno per tutti noi, un giorno importante e positivo per il Parlamento italiano.  Intanto grazie, grazie veramente, ai tanti che si sono impegnati, alla II Commissione (Giustizia), ai relatori, a tutti coloro che hanno creduto in questo provvedimento e grazie soprattutto, voglio dirlo con forza, a tutte le realtà organizzate che si battono su ogni territorio per affermare il principio di legalità. Grazie in modo particolare a Libera e al gruppo Abele (Applausi) e grazie, grazie di cuore a Don Luigi Ciotti. Grazie ancora ai nostri braccialetti bianchi, grazie, e ancora a quei 270 mila cittadini. È anche merito vostro. Dal gruppo del PD va il ringraziamento, uno per uno, perché il risultato che oggi si ottiene è anche frutto della vostra iniziativa.
Guardate, voglio dirlo con franchezza: ogni miglioramento che c’è stato in questi lunghi anni, ogni piccolo passo avanti nelle normative per la lotta alle mafie, è stato frutto di un sacrificio tremendo di un servitore dello Stato, un sacrificio fatto spesso di sangue, fatto di conflitti enormi. Basta ricordare per almeno un istante la storia di questo Paese, l’assassinio di Dalla Chiesa nel 1982 a cui si deve l’apertura di una riflessione vera che porta finalmente all’articolo 416-bis. E ancora la morte di Pio La Torre, sì, la morte di Pio La Torre, ucciso barbaramente mentre si recava alla sede del suo partito, il Partito comunista italiano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E ancora. Si ricomincia a parlare di scambio politico mafioso dopo il 1992, dopo le morti di Falcone e di Borsellino. Voglio ricordarlo, Borsellino, perché tra qualche giorno, il 19 luglio, sarà l’anniversario della sua morte (saranno 21 anni). Ed io penso che Falcone meglio di ogni altro aveva capito una cosa, aveva capito che l’utilità che la mafia raccoglie dalla politica non è solo il denaro. L’utilità che la mafia raccoglie dalla politica è fatta di appalti, è fatta di informazioni, è fatta di posti di lavoro, è fatta di concessioni. Lo aveva capito già allora, nel 1992, il nostro Giovanni Falcone, e invece quell’Aula, in quell’anno, non ebbe la forza per approvare una norma come quella che Falcone voleva.

Oggi finalmente con questa riforma, con la riforma che stiamo per approvare dell’articolo 416-ter si raggiunge questo obiettivo. E allora diciamocelo, diciamocelo con forza, con chiarezza: questa di oggi è una vittoria per la politica, è una vittoria per tutti noi, è un riscatto che ci fa finalmente trovare nuova sintonia con i cittadini.
Guardate, Borsellino diceva una frase fortissima, sulla quale penso che dobbiamo tutti saper riflettere. Diceva Borsellino che «politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio e questi due poteri – diceva Borsellino – o si fanno la guerra o si mettono d’accordo». Io penso che con questo provvedimento noi confermiamo ancora una volta che alla mafia vogliamo fare la guerra e con questo provvedimento facciamo un passo importante per vincere proprio quella guerra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Allora, guardate, diciamocelo, c’è un pezzo d’Italia bellissima, un pezzo d’Italia di cui dobbiamo saper essere orgogliosi. L’Italia che lavora tutti i giorni, spesso nel silenzio, in quei terreni confiscati alle mafie, l’Italia che ogni giorno combatte denunciando le estorsioni, l’Italia che lavora nelle associazioni per la legalità, l’Italia di quegli studenti antimafia che tanti cortei e tante iniziative hanno fatto in tutti i pezzi della nostra penisola. È l’Italia di chi non si rassegna, di chi non è indifferente, di chi si indigna, di chi crede che un Paese diverso si può fare e noi oggi, con questo voto, siamo qui a dire che siamo all’altezza di quella sfida e siamo pronti su questo terreno a far vincere la politica.
Io penso, allora, che il testo che oggi approviamo contribuirà davvero a rompere quel legame politica-mafia. Certo, un testo non basta, ci sarà bisogno ancora di tanto. Ma per la prima volta si offre uno strumento concreto alla battaglia di tutti i giorni, non solo di quelle persone e di quelle associazioni, ma – io penso – si dà uno strumento concreto alla magistratura e alle forze dell’ordine, cui va il ringraziamento per il lavoro straordinario che compiono a servizio di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Io penso, guardate – e concludo – che la legalità, questa parola bellissima, la legalità sia il vero e proprio presupposto morale della ricostruzione del Paese. Sì, presupposto morale della ricostruzione di questo Paese; è una battaglia che è la vera e propria premessa della politica.
Permettetemi di dirlo, che errore sarebbe stato dividersi su questo. Oggi non ci sono bandiere, oggi non ci sono parzialità, c’è solo il senso dello Stato e la voglia di affermare la legalità nel nostro Paese. Voglio concludere con un’ultima frase bellissima che ci chiama in causa, una frase di Falcone. Diceva Falcone: «La mafia non è affatto invincibile, la mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto – continuava Falcone – bisogna rendersi conto che si può vincere, ma non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni». E io penso che oggi, proprio da questo punto di vista, approvando questa riforma, abbiamo fatto la nostra parte e siamo stati all’altezza di questa lezione. Ed è per questo che annuncio il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l’Italia e Sinistra Ecologia Libertà – Congratulazioni).

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